La Manovra 2025 si preannuncia all’insegna dell’austerity. Da un lato con la spending review dei ministeri e dall’altro con il freno a mano tirato sulle riforme e gli investimenti.
Sullo sfondo, c’è anche la procedura d’infrazione europea che scatterà nei confronti dell’Italia per debito eccessivo, imponendo di stringere ulteriormente i cordoni della borsa.
Vediamo cosa ci attende da qui ai prossimi mesi, alla luce dei contenuti della Risoluzione di maggioranza sul DEF appena approvata.
L’impatto dei conti sulle misure in Manovra 2025
Come ha spiegato il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il Governo è a caccia di almeno 20 miliardi di euro per finanziare gli impegni di bilancio per il prossimo anno, se non di più: le stime sul deficit contenute nel DEF tendenziale potrebbero infatti essere riviste al rialzo nella NaDEF di settembre.
Nel Documento di Economia e Finanza si conferma l’intenzione del governo di ridurre il deficit gradualmente, in linea con i parametri Ue, nonostante un quadro economico in deterioramento.
A rischio non ci sono soltanto riforme come quella delle pensioni (ormai del tutto archiviata, se non attuata introducendo ulteriori penalizzazioni futuri pensionati) e riforma fiscale (tra nuovi scaglioni IRPEF, esoneri contributivi e bonus in busta paga) ma persino molti investimenti previsti dal PNRR.
Meno riforme per contenere il deficit/PIL
Per il 2025, il Tesoro ha previsto un rapporto deficit/Pil del 3,7%, che potrebbe salire al 4,6% se il governo decidesse di prorogare una serie di misure, come il taglio del cuneo fiscale e dell’Irpef per i redditi medio-bassi. Queste misure sono incluse nel quadro a politiche invariate senza le relative coperture.
Risoluzione sul DEF: gli impegni del Governo
L’Aula della Camera ha intanto approvato la risoluzione di maggioranza sulla DEF (con 197 voti a favore, 126 voti contrari e 3 astenuti). Il documento impegna l’Esecutivo a presentare il quadro programmatico quanto prima, nell’ambito del Piano fiscale e strutturale di medio periodo imposto dalla UE in base alle regole del nuovo Patto di Stabilità.
La programmazione delle misure di politica economica è attesa entro l’estate, almeno secondo le anticipazioni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Il Parlamento avrà modo di esaminare e approvare il quadro prima dell’invio alle autorità europee entro il 20 settembre.
Prime anticipazioni sulla Legge di Bilancio 2025
Giorgetti ha chiaramente spiegato quali sono le priorità per arginare i pesanti effetti del Superbonus sulle casse dello Stato, fornendo i primi dettagli sulle future decisioni del Governo.
L’obiettivo principale sarà la riduzione del rapporto debito/Pil, con un attento monitoraggio delle finanze pubbliche e l’adozione di misure normative per consentire un riallineamento ai valori programmatici vigenti.