Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è confrontata con l’opposizione in un discorso che, a tutto tondo, ha affrontato i principali temi di politica economica del momento, italiana ed internazionale.
Nel corso del Question Time alla Camera del 24 gennaio, la Premier ha fatto il punto su privatizzazioni delle partecipate come Enel e Poste, finanziamenti e tagli alla Sanità, piano di rilancio del settore automobilistico attraverso il sostegno a Stellantis, Patto per la Terza Età. E poi anche crisi del Medio Oriente e Patto di Stabilità UE.
Vediamo alcune delle posizioni di Governo emerse dal confronto.
Privatizzazioni delle partecipate
Per quanto concerne le strategie e gli obiettivi di politica economica volti al consolidamento dei conti pubblici e alla crescita del PIL, Meloni ha puntualizzato i motivi alla base della scelta di diminuire le proprie quote nelle società a partecipazione pubblico-privata.
Le privatizzazioni sono strategiche e non solo per fare cassa ma di certo non svendiamo: siamo lontani anni luce dal concedere regali miliardari.
Dunque, privatizzazioni come fattore di sviluppo, con un approfondimento strategico che porti alla razionalizzazione della presenza dello Stato laddove serva meno spostandosi dove invece serve di più. Questo, anche in forma azionaria, nell’ambito del Golden Power. L’esempio citato da Meloni è quello di Monte Paschi Siena.
Incentivi al settore automobilistico
Il Governo mira a riportare ai fasti del passato il comparto Automotive. Le posizioni dell’Esecutivo partono dalle critiche allo storico gruppo FIAT, oggi Stellantis, di una fusione che ha portato fuori dai confini nazionali la gestione e la fiscalità del brand. Sostanzialmente, l’obiettivo finale è quello di riportare la produzione in Italia.
Vogliamo tornare a produrre 1 milione auto l’anno in Italia.
Il Gruppo resta infatti una realtà produttiva strategica per il Paese. Da qui anche i nuovi eco-incentivi auto e la stretta sulle delocalizzazioni, volta anche e soprattutto a tutelare l’occupazione nazionale.
Tutele per gli anziani
Meloni parte dall’attenzione di Governo al potere d’acquisto delle pensioni – che a partire dal 2023 sono state al centro di un incremento specifico nell’ambito della perequazione automatica all’inflazione – per arrivare alla riforma delle politiche per il welfare degli anziani terza età, con il patto per la terza età (ddl delega) previsto dal PNRR che approda nel CdM del 25 gennaio.
Con il decreto attuativo della delega, il Governo stanzia un miliardo per i primi due anni e riscrive i servizi e le prestazioni agli anziani non autosufficienti, con una rimodulazione dell’assegno di accompagnamento e con l’introduzione di servizi di inclusione a tutto tondo.