Ammonta a quasi 10mila euro il debito medio che grava sulle spalle di ogni cittadino italiano, neonati compresi. Cifra che supera i 22mila euro se si considera ogni nucleo familiare residente.
Prestiti, mutui e finanziamenti pesano complessivamente per 585 miliardi di euro, pari ad un debito medio – considerata la popolazione italiana – di 22.674 euro a famiglia, ossia quasi 10mila euro per ogni cittadino residente (9.949 euro a testa).
A fornire questi dati è Assoutenti, che sottolinea come gli italiani abbiano affrontato la morsa dell’inflazione non solo attingendo ai risparmi, ma anche ricorrendo al credito al consumo per affrontare le spese quotidiane.
Non va meglio per le rate dei mutui ipotecari delle famiglie, che si pagano ogni mese con sempre maggiore difficoltà considerati i rincari pesanti, soprattutto quelli variabili, aumentati di almeno un terzo della rata nell’ultimo anno.
I continui rialzi dei tassi di interesse imposti dalla BCE negli ultimi due anni hanno portato a un aumento di 270 euro della rata mensile di un mutuo da 125mila, con un maggior costo annuo pari a 3.240 euro.
Lo stock dei mutui accesi dalle famiglie ammonta oggi a 425 miliardi di euro: il valore dei soli mutui a tasso variabile è di 162 miliardi. Facile immaginare il peso sul budget familiare di un tale gravame economico.
Ancor più considerato il calo del potere d’acquisto degli stipendi, che non seguono affatto la corsa dei prezzi. Solo nel biennio 2022/2023, ad esempio, il rialzo dei prezzi al dettaglio ha generato una maxi-stangata da 4.185 euro a famiglia.
È sempre Assoutenti, infine, a lanciare l’allarme sovraindebitamento e usura, entrambi fenomeni in aumento a causa dell’eccessivo costo dei prestiti bacancari. Un circolo vizioso che non sembra destinato ad arrestarsi nel breve periodo.