Nel Consiglio dei Ministri di lunedì 16 ottobre è atteso, assieme allo schema della Legge di Bilancio, un Decreto Taglia Tasse, in attuazione della legge delega fiscale: un provvedimenti con le nuove agevolazioni per le imprese che assumono e l’accorpamento degli primi due scaglioni IRPEF per il 2024.
A fornire le anticipazioni è stato venerdì il Viceministro all’Economia, Maurizio Leo, secondo cui il decreto fornirà un primo assaggio di riforma fiscale, seppur con misure che potrebbero non essere ancora strutturali ma limitate al 2024, in attesa di maggiori coperture finanziarie.
Lunedì in Consiglio dei Ministri portereo un decreto sull’IRPEF, che toccherà l’accorpamento delle prime 2 aliquote, e sulla mini-IRES, mantenendo il regime esistente, con agevolazioni in caso di investimenti qualificati e assunzioni.
Poi in serata i vertici di Governo con le parti sociali, dai quali sono emersi ulteriori dettagli. Vediamo tutto.
La Manovra illustrata alle parti sociali
Venerdì 13 ottobre, a Palazzo Chigi, i ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti e del Lavoro Marina Calderone hanno presentato a sindacati, imprese e associazioni (Cgil, Cisl e Uil, Ugl, Confindustria e Abi, Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti, Alleanza delle Cooperative, Confartigianato, Confagricoltura, Cna, Copagri, Confsal, Ance) i punti chiave della Legge di Bilancio 2024.
Sul piatto ci sono 15 miliardi per il taglio del cuneo fiscale nella busta paga dei lavoratori dipendenti e l’accorpamento delle prime due aliquote IRPEF. Lo sconto sulla ritenuta contributiva sarà rifinanziato in Manovra dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024. Varrà un solo anno (per il momento), anche l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito con applicazione della minore aliquota IRPEF.
Con altri 3 miliardi si finanzieranno misure per la Sanità e con altri 5 miliardi il rinnovo dei contratti nella Pubblica Amministrazione.
Sulle pensioni c’è anche un’anticipazione emersa dal commento di Luifi Sbarra, segretario generale della Cisl:
Abbiamo avuto assicurazione che ci sarà anche il prossimo anno l’indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione. Abbiamo chiesto di fare uno sforzo aggiuntivo, assicurando la piena perequazione a tutte le fasce di reddito pensionistico.
La manovra vale 22 miliardi (di cui 15,7 in deficit) così distribuiti: 9 miliardi per il taglio del cuneo fiscale, 4 miliardi per la mini-riforma IRPEF, 1 miliardo per il Pacchetto Famiglie e contratti PA (compresi quelli in Sanità) ed il resto in spese obbligate. COme si vede, non si sono margini per molto altro, a partire dalle pensioni.
Manovra e Riforma fiscale: cosa aspettarsi dal CdM del 16 ottobre
Secondo le anticipazioni, dunque, nel prossimo Consiglio dei Ministri (già convocato per la mattina di lunedì 16 ottobre, per il momento senza pubblicazione dell’ordine del giorno), oltre alla Manovra ci saranno una serie di decreti fiscali in attuazione di alcune tra le misure più attese tra quelle contenute nella riforma fiscale.
Il Decreto Taglia Tasse, in primis, che sarà focalizzato sulla riduzione (per un anno) dell’aliquota IRPEF per le persone fisiche con redditi fino a 28mila euro ed in uno sgravio fiscale (IRES / Superammortamento) per le aziende che si impegnano, anche in via programmatica, a portare a termine nuove assunzioni.
Previsto anche un taglio lineare alle detrazioni, pari a 260 euro, per chi ha un reddito complessivo superiore a 50.000 euro.
Nello stesso giorno è ovviamente atteso anche lo schema della Legge di Bilancio 2024, le cui misure saranno integrate da quelle previste nei decreti fiscali collegati.
Accorpamento scaglioni IRPEF: solo per un anno?
Da quanto emerge dalle prime indiscrezioni di stampa, l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito sotto l’aliquota IRPEF del 23% potrebbe essere una misura a tempo.
Come noto, l’intenzione del Governo è quella di ridurre in via permanente le aliquote da quattro a tre (possibilmente a partire dal 2024) con l’applicazione dell’aliquota minima (oggi al 23%) non soltanto per i redditi fino a 15mila euro ma anche per quelli fino 28.000 euro lordi.
Per contenere i costi, il decreto potrebbe prevedere la riforma IRPEF al solo 2024, in via sperimentale.
Agevolazioni per aziende che assumono
Sul versante IRES, dal Decreto Taglia Tasse potrebbe arrivare la riduzione dell’aliquota dal 24% al 15% per le imprese che assumeranno a tempo indeterminato nel corso del 2024 nuova forza lavoro.
Più probabilmente, però, per evitare sivrapposizioni con la riforma degli incentivi alle imprese (all’esame della Camera in seconda lettura), l’agevolazione si tradurrà per il momento in una maxi-deduzione. Con una maggiorazione dello sgravio (superammortamento) per chi assumerà categorie svantaggiate: donne, giovani, ex fruitori del Reddito di Cittadinanza.
La mini-IRES a tenderà si farà comunque: è una delle indicazioni già previste dalla legge delega sulla riforma fiscale, che in realtà contempla l’applicazione di un’aliquota scontata non solo per le nuove assunzioni ma anche per gli investimenti qualificati e partecipazione dei dipendenti agli utili dell’impresa. La mini-IRES per investimenti qualificati è dunque per il momento rinviata.
L’intenzione di Governo è di portare almeno un decreto delegato per ogni futuro Consiglio dei Ministri.