Gli analisti confermano che la guerra in Israele sta già influenzando i mercati, soprattutto quelli del greggio e del gas.
Proprio quando i prezzi della benzina sembravano finalmente arrestare la corsa estiva, ecco che la nuova instabilità in Medio Oriente sta già avendo le prime ripercussioni sui mercati e, si teme a breve, anche per gli automobilisti.
Effetti del conflitto in Israele sui prezzi
I prezzi di diesel e benzina a livello mondiale sono già elevati e il conflitto tra Israele e Hamas potrebbe incrementare ulteriormente il costo dei carburanti.
A Londra, il Brent è scambiato a oltre 87 dollari al barile, lievemente in calo rispetto ai 88,5 dollari al barile di lunedì. Nella scorsa settimana, però, aveva raggiunto i 90 dollari.
Il prezzo del carburante è in questo momento fortemente condizionato sia dal costo della materia prima sia dal margine dei distributori. Le fluttuazioni dei prezzi dipendono anche dalla quotazione Platts della benzina sul mercato internazionale.
Non solo: le quotazioni del petrolio potrebbero influenzare non soltanto l’aumento dei prezzi dei carburanti ma anche quelli anche di prodotti trasportati su gomma, come ad esempio gli alimentari.
La situazione in Italia
Nè le previsioni per l’Eurozona sono rosee, con l’Italia che ne risulta coinvolta direttamente. Secondo fonti governative, il prezzo della benzina potrebbe salire fino a 3 euro al litro, un ulteriore peso per i consumatori.
L’Osservatorio del MIMIT ha raccolto i prezzi medi comunicati dai gestori italiani, che risultano essere 1,948 euro al litro per la benzina e 1,917 euro al litro per il diesel.
Secondo le stime del Codacons, l’impatto economico per gli italiani potrebbe essere di 390 milioni di euro al mese solo per i costi dei rifornimenti di carburante.
Ad Amsterdam, intanto, il prezzo del gas ha superato i 45 euro all’apertura della sessione di oggi, con un aumento del 22,5% in una sola settimana. L’aumento del prezzo del petrolio potrebbe dunque fermare definitivamente il trend in discesa che si era registrato nelle ultime settimane.
Anche se Israele non è un fornitore diretto dell’Italia, l’interruzione delle forniture dal Medio Oriente potrebbero avere un impatto diretto sull’offerta mondiale, anche in Europa e Italia.
Anche l’Agenzia Internazionale dell’Energia, del resto, ritiene che ci sia attendersi una forte volatilità del prezzo del gas.