Alla vigilia della presentazione della NaDEF (Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza), contenente il quadro economico aggiornato sul quale costruire la prossima Manovra, è arrivato il parere sulla contabilizzazione dei bonus edilizi italiani, fornito da Eurostat e comunicato all’Istat.
Le indicazioni sulla classificazione di questi crediti nel bilancio dello Stato sono un tassello chiave per definire il quadro macro-economico della NaDEF, in base alla quale ritagliare le risorse per finanziare la Legge di Bilancio.
Classificazione dei bonus edilizi 2023 e 2024
Per l’istituto di statistica europeo (che si era già espresso in modo analogo lo scorso febbraio), i crediti fiscali legati al Superbonus e generati nel 2023 contribuiscono al deficit di quest’anno in quanto classificati come “pagabili“. La possibilità di cedere l’agevolazione li fa rientrare infatti nella categoria.
Ricordiamo che i crediti da Superbonus maturati nel 2023 supera gli 80 miliardi, che dovranno pertanto essere tutti contabilizzati a deficit quest’anno.
Serviranno invece ulteriori approfondimenti per il 2024, in attesa di conoscere le prossime mosse del Governo ed i relativi impatti fiscali.
Impatto su conti pubblici e NaDEF
I crediti d’imposta pagabili sono quelli per i quali la spesa pubblica deve essere riconosciuta fin dall’inizio, quindi l’effetto sarà contabilizzato al momento dell’attività di costruzione edilizia e l’impatto sul deficit dei bonus 2023 è limitato all’anno corrente.
Secondo le prime indiscrezioni, il deficit per il 2023 potrebbe dunque essere fissato nella NaDEF attorno al 5,5% (al rialzo rispetto al 4,5% stimato in primavera). Per il prossimo anno, invece, potrebbe essere rivisto al 4,3%, al rialzo rispetto al 3,7% stimato nel DEF di aprile.