Alle diverse soluzioni allo studio per disincagliare i crediti da Superbonus se ne aggiunge una che prevede l’intervento della Guardia di Finanza per certificare la qualità del bonus utilizzato.
Restano escluse proroghe dell’agevolazione al 110% o ripristino delle cessioni (così almeno ha sottolineato il ministero dell’Economia Giancarlo Giorgetti alla Camera) ma ci sono comunque problemi da risolvere in relazione alle attuali regole sulle agevolazioni edilizie, con misure che prevedibilmente verranno inserite nella prossima manovra di Bilancio.
Verso lo sblocco dei crediti incagliati
Uno dei nodi fondamentali è rappresentato dai crediti incagliati. Sono somme per le quali è ancora consentito effettuare le cessioni, perché le operazioni sono precedenti alla legge che ha stabilito lo stop a questo mercato, ma che di fatto spesso sono arenate. Il mercato è ingessato per mancanza di soggetti che hanno adeguata capienza fiscale, banche comprese. Il problema è anche il rischio che chi compra il credito si assume. Ed è su questo che vuole intervenire il Governo.
Certificazione dei crediti da parte della GdF
L’anticipazione è di Italia Oggi, e prevede che l’impresa acquirente possa chiedere un intervento della Guardia di Finanza per accertare la totale regolarità del credito fiscale. Con questa sorta di bollino blu, il credito sarebbe più appetibile sul mercato, non presentando rischi di irregolarità. E, par di capire, in base alla misura allo studio acquisirebbe anche una sorta di priorità nelle cessioni.
Il ministro Giorgetti, in un intervento alla Camera del 13 settembre, rispondendo a un question time ha rilasciato dichiarazioni che sembrano andare in questo senso. «Il mercato di acquisto dei crediti è ripartito, grazie anche all’impegno del Governo, e con le certificazioni della natura di tali crediti.
Proprio per questo sono allo studio dell’Esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e imprese e sorti nel periodo antecedente l’introduzione dei vincoli di appropriatezza. Tale circostanza dovrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli frapposti alla loro cessione».
Stop alle proroghe generalizzate
Giorgetti ha invece escluso che in vista ci siano proroghe. «Non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute». Quindi, in linea di massima il Superbonus, che per i lavori 2023 è già sceso al 90%, dal gennaio 2024 si ridurrà ulteriormente, al 70%.
Nei giorni scorsi si era parlato di un possibile slittamento di tre-sei mesi per il completamento dei lavori nei cantieri rimasti bloccati con avanzamento minimo del 60% a fine 2023. Questa sarebbe una misura molto circoscritta, per cui non è detto che la dichiarazione di Giorgetti la escluda, riferendosi più probabilmente alla misura generale.