Aria di proroga per il Superbonus condomini, che in base alla formulazione attuale della normativa dovrebbe scendere al 70% da gennaio 2024, rimanendo al 110% fino al 31 dicembre solo per chi aveva già presentato il titolo edilizio e approvato la delibera entro il 25 novembre 2022.
Il problea è che ci sono ancora troppi cantieri bloccati, spesso a causa delle difficoltà legate alla cessione del credito; per risolvere il problema, in vista potrebbe dunque esserci una mini-proroga in Legge di Bilancio, pur con una serie di paletti.
Ipotesi di proroga Superbonus
In base agli ultimi dati ENEA, al 31 agosto gli investimenti ammessi a detrazione con il 110% sono saliti a 85 miliardi di euro su un totale di 86,3 miliardi, mentre quelli per lavori conclusi (gravanti sullo Stato) sono pari a 76,1 miliardi. I condomini coinvolti (con importo medio di 639mila euro) sono quasi 74mila (per oltre 47 miliardi di investimenti, quasi per intero ammessi a detrazione).
Il Governo ha fortemente criticato l’impatto del Superbonus sui conti, soprattutto in considerazione della nuova classificazione Eurostat che non consente di spalmare la spesa pubblica su più anni, tuttavia potrebbe introdurre una soluzione temporanea per chi non riesce a terminare i lavori entro fine anno, garantendo l’aliquota di avvio lavori.
Le indiscrezioni parlano di una potenziale proroga di tre mesi fino al marzo 2024, a fronte dell’effettuazione di almeno il 60% degli interventi entro fine anno.
Non è invece chiaro se potrebbe valere solo per chi ha ancora l’agevolazione al 110% oppure anche per i lavori iniziati nel 2023, agevolati al 90%.
Il nodo risorse in Legge di Bilancio
Resta però da sciogliere il nodo risorse: in base agli ultimi calcoli, ci sono oltre 100 miliardi di crediti da Superbonus ancora da portare in compensazione da parte di chi li ha acquistati o maturati. Sono circa 35 miliardi in più del previsto. E la cifra è destinata a salire.
Il risultato di continue proroghe della misura, pensata per il periodo pandemico e invece protrattasi in modo eccessivo, come ha commentato il sindaco di Roma ed ex Ministro Roberto Gualtieri:
Se il Superbonus si fosse chiuso al 31 dicembre 2021, come avevamo previsto nella norma originaria del governo Conte II, non ci sarebbe stato alcuno sforamento rispetto alle previsioni: anzi saremmo stati anche sotto lo stanziamento. E le proroghe le hanno volute tutti, anche chi è oggi al governo.
Dopo la stretta dei mesi scorsi, ed il drammatico effetto domino generato dallo stop delle cessioni – con la necessità di operare almeno delle mini-riaperture per non “rovinare” imprese edili e famiglie – sulle prossime mosse di Governo le certezze sulle decisioni del Governo si avranno solo nei prossimi mesi, con la presentazione della Manovra 2024.
Le prime risposte potranno già arrivare con la NaDEF, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza attesa a fine settembre.
Modifica Superbonus dal 2024
Non si esclude che, insieme alla proroga per chi ha già effettuato il 60% degli interventi deliberati, arrivi anche una nuova stretta per il Superbonus nei prossimi anni.
In base all’attuale formulazione dell‘articolo 119 del dl 34/2020, l’aliquota scenderà al 70% per le spese 2024, e al 65% nel 2025 (ultimo anno di Superbonus).
Fra le ipotesi, un ulteriore revisione al ribasso, oppure un restringimento della platea degli aventi diritto.