Si conferma lo sblocco della terza rata da 18,5 miliardi dei fondi PNRR e si delineano i passaggi per chiedere e ottenere nei tempi previsti la quarta tranche: si potrebbe riassumere così l’incontro fra il Ministro Raffaele Fitto e la responsabile della Task Force per i piani di ripresa e di resilienza della Commissione Europea, Céline Gauer.
Un vertice interlocutorio, che segna la ripresa della pausa estiva, ma anche importante perché è uno dei primi confronti ufficiali con l’Europa dopo la revisione del Piano di ripresa e resilienza operata dall’Italia nello scorso mese di luglio.
Il nuovo vertice con la UE sui fondi PNRR
Un portavoce della commissione UE riferisce di un clima positivo e costruttivo, il ministro Fitto conferma e spiega che si è parlato delle prossime rate in arrivo e della revisione del piano.
Nel dettaglio, «si è preso atto delle positive interlocuzioni intercorse alla riunione del Comitato di Politica Economica sulla terza rata PNRR e alla riunione del Comitato Economico e Finanziario sulle modifiche alla quarta rata, che dovrebbero consentire all’Italia di ricevere a breve l’esborso della terza rata di 18,5 miliardi di euro, e di presentare nelle prossime settimane la richiesta di pagamento della quarta rata».
L’incontro, è stata anche l’occasione per discutere in modo costruttivo della revisione globale del Piano, incluso il nuovo capitolo REPowerEU. Un lavoro positivo e proficuo che continuerà nelle prossime settimane nel quadro della stretta e proficua collaborazione tra il Governo italiano e la Commissione europea».
Le novità del Recovery Plan italiano
La revisione italiana del PNRR ha escluso dal Piano misure precedentemente approvate, per un totale di 15,9 miliardi di euro, introducendone altre per 19,2 miliardi. Il cambiamento potenzia in particolare gli interventi sulla transizione green, in sinergia con il piano RepowerEu.
Su questo non sembra (i condizionali sono d’obbligo) che ci siano contrasti con Bruxelles, mentre invece il dibattito si concentra sui ritardi attuativi e sul conseguente versamento delle rate (condizionate al raggiungimento di target).
La terza rata, che in base alle dichiarazioni del ministero Fitto dovrebbe essere in dirittura d’arrivo, è pari a 18,5 miliardi, 500 milioni in meno dei 19 previsti. La differenza slitta alla quarta rata, che salirebbe quindi da 16 a 16,5 miliardi ed è prevista entro la fine dell’anno.
L’orizzonte del PNRR è il 2026: l’anno prossimo sono previste altre due rate, rispettivamente da 18 e 11 miliardi; stessi importi per le rate del 2025 mentre nel 2026 sono in programma la nona rata da 13 miliardi e la decima da 18,1 miliardi.
In tutto, lo ricordiamo, l’Italia riceverà dall’Europa 191,5 miliardi (in parte a fondo perduto in parte a presti agevolato): ne ha già incassati quasi 67: 24,9 miliardi come pre-finanziamento, e due rate da 21 miliardi ciascuna.