Le ore di cassa integrazione autorizzare per il settore dell’Edilizia sono aumentate del 133% a luglio rispetto all’anno precedente e, concentrandosi sul solo 2023, il primo semestre ha segnato una preoccupante crescita del 18,7% (con 14,9 milioni di ore).
Una tempesta perfetta causata in gran parte dalla bolla del Superbonus, che prima ha spinto le imprese di Costruzioni a investire e poi ha chiuso di colpo i cordoni della borsa lasciando le imprese senza vie d’uscita, dopo aver già pagato lo scotto dei numerosi vincoli imposti alle banche.
Crediti incagliati e imprese in crisi
In tutto ci sono circa 30 miliardi di crediti incagliati legati ai bonus edilizi fermi nei cassetti fiscali e a poco servono le riaperture parziali annunciate da alcuni banche e l’attivazione di piattaforme di intermediazione.
Un’impasse che la Fillea-Cgil propone di sbloccare – almeno in via transitoria – ricorrendo all’ausilio di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) come acquirente di ultima istanza per sbloccare i crediti incagliati.
Superbonus: una storia senza fine
Oltre agli eventi climatici e al caro prezzi che hanno drasticamente rallentato i cantieri, dunque, c’è da considerare nel medio periodo l’effetto dirompente della riforma del Superbonus, che ha condannato ad un amaro destino migliaia di imprese oltre che famiglie.
Ne è convinta anche la presidente dell’ANCE, Federica Brancaccio, che attribuisce la crisi del settore all’effetto combinato di questi elementi.
oltre a questi fattori esterni bisogna aggiungere il ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione.
Uno scenario non esattamente roseo quello dipinto dall’Osservatorio INPS sulla cassa integrazione, che evidenzia anche le difficoltà per l’Industria. Il ricorso alla Cigo ha segnato in un anno +8,5%, anche se nel primo semestre ha segnato un calo del 14,3%.
Proroga Superbonus 2024: tutte le novità in arrivo
Resta una soluzione di nicchia la recente proroga del Superbonus villette al 110%, che concede uno slittamento al 31 dicembre 2023 per finire i lavori e riservato a chi aveva completato il primo SAL del 30% entro loscorso settembre,
In generale, la proroga del Superbonus sarà uno dei temi forti al centro della prossima Legge di Bilancio.
Da un lato gli Esodati del Superbonus chiedono una serie di misure per sbloccare i vecchi crediti e proteggere famiglie e imprese dai catastrofici effetti economici – quando non penali – causati con un drammatico effetto domino dal blocco del mercato, dal lato ci sono all’orizzonte gli obiettivi UE sulle Case Green al 2030 che impongono al Governo una seria riflessione sulla politica degli incentivi all’edilizia residenziale.
Al momento, l’Esecutivo Meloni è orientato ad una limitazione delle agevolazioni alle famiglie a basso reddito, con il serio rischio di un altro flop dovuto alla impossibilità di accollarsi comunque un anticipo spese vista l’abolizione della cessione del credito.
Quel che è certo è che la gestione degli abusi da Superbonus è stata gestita in maniera eccessivamente rigida e senza messe misure, ignorando le conseguenze una larga fetta del Paese e affossando ancora una volta il settore dell’Edilizia che si voleva trainare dopo la crisi Covid.