Inflazione sotto il 6%: prezzi al consumo in calo

di Anna Fabi

11 Agosto 2023 14:46

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Luglio 2023 vede un rallentamento dell’inflazione, con un indice dei prezzi al consumo stabile: dati Istat e analisi delle variazioni tra categorie di beni e servizi.

A luglio 2023, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, risulta stabile su base mensile e mostra un aumento del 5,9% su base annua, rispetto al +6,4% del mese precedente (la stima preliminare era +6,0%).

Lo ha comunicato l’Istat, nel suo ultimo bollettino sull’andamento dell’inflazione in Italia, che conferma la tendenza in base alla quale rallenta la corsa al rialzo.

Beni e Servizi con aumento prezzi in frenata

La decelerazione del tasso di inflazione è dovuta principalmente al rallentamento della crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +4,7% a +2,4%), dei Beni energetici non regolamentati (da +8,4% a +7,0%), degli Alimentari lavorati (da +11,5% a +10,5%) e, in misura minore, degli Altri beni (da +4,8% a +4,5%).

Allo stesso tempo, si registra un’espansione della flessione su base annua degli energetici regolamentati (da -29,0% a -30,3%).

Questi effetti sono solo parzialmente compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +9,4% a +10,4%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,6%).

Inflazione di fondo in calo

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ancora (da +5,6% a +5,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +5,8% a 5,5%).

Prezzi dei beni e dei servizi in diminuzione

Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +7,5% a +7,0%) e quella dei servizi (da +4,5% a +4,1%), riducendo il differenziale inflazionistico tra i servizi e i beni a -2,9 punti percentuali, da -3,0 di giugno.

Chi sale e chi scende

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, rallentano in termini tendenziali (da +10,5% a +10,2%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,7% a +5,5%).

La stabilità dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse categorie: da una parte, la crescita dei prezzi degli Alimentari lavorati (+0,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4% entrambi, per effetto anche di fattori legati alla stagionalità), dei Beni non durevoli e dei Servizi vari (+0,3% entrambi); dall’altra, la diminuzione dei prezzi degli Energetici sia regolamentati (-1,8%) sia non regolamentati (-1,3%), degli Alimentari non lavorati (-0,8%) e dei Tabacchi (-0,6%).

Inflazione acquisita stabile a +5,6%

L’inflazione acquisita per il 2023 rimane stabile a +5,6% per l’indice generale e si attesta a +5,1% per la componente di fondo.

Indice Armonizzato IPCA in calo

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,6% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta del 6,3% su base annua (in decelerazione da +6,7% di giugno); la stima preliminare era +6,4%.

Indice FOI in aumento

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 5,7% su base annua.

Conclusioni

A luglio prosegue la fase di rallentamento dell’inflazione, scesa sotto la soglia del 6% (+5,9%), in un contesto di stabilità dei prezzi.

L’inflazione di fondo, al +5,2%, riflette il rallentamento dei prezzi dei prodotti alimentari lavorati e dei servizi. Infine, la dinamica tendenziale del “carrello della spesa” risulta in attenuazione per il quinto mese consecutivo, scesa a luglio al +10,2%.