Le misure di Governo contro il caro voli approvate per decreto legge il 7 agosto in CdM fanno discutere.
Prima la Commissione Europea ha chiesto all’Italia informazioni dettagliate sulla norma (DL Asset-Investimenti) per verificare il rispetto delle normative sul mercato interno; poi le compagnie aeree (in particolare Ryanair) ritengono si tratti di un’interferenza con le regole sulla libera concorrenza.
Su entrambi in fronti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy difende il decreto ed esprime disponibilità a procedere con le interlocuzioni del caso anche al fine di apportare eventuali miglioramenti al decreto in sede parlamentare.
A difendere l’operato del Governo è anche il presidente dell’ENAC (Ente nazionale per l’aviazione civile), Pierluigi Di Palma, secondo cui:
la nuova legge serve a mettere in piedi una vigilanza su pratiche distorsive del mercato che avvengono in determinati periodi, come i picchi di domanda durante le vacanze.
Caro voli, cosa prevede il decreto di Governo
Partiamo dalla norma inserita nel decreto Asset-Investimenti contro il caro voli per i collegamenti con le isole (Sardegna e Sicilia) e la fissazione dinamica delle tariffe in relazione al tempo della prenotazione durante picchi di domanda legati a stagionalità o emergenze quando provochi aumenti superiori al 200% rispetto alle tariffe medie.
In base al nuovo decreto, inoltre: «si considera pratica commerciale scorretta l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe, da e per le isole, ossia laddove sussistono esigenze di continuità territoriale, basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporti un pregiudizio economico. Le compagnie dovranno sempre informare l’utente, per gli acquisti di biglietti online, circa l’utilizzo di strumenti di profilazione».
La richiesta di chiarimenti della Commissione UE
Bruxelles ha contattato le autorità italiane per chiedere maggiori informazioni sul nuovo decreto.
«La concorrenza sostenibile con la libera fissazione dei prezzi – sottolinea un portavoce della Commissione UE – è di solito la migliore garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo liberalizzato».
Solo in casi specifici, ad esempio rotte non adeguatamente servite dagli operatori di mercato, la Commissione «consente obblighi di servizio pubblico con regolamentazione dei prezzi per garantire sia la connettività territoriale che l’accessibilità, con il sostegno di fondi pubblici».
Fonti MIMIT replicano spiegando che la richiesta proveniente da Bruxelles «rientra nelle normali interlocuzioni tecniche fra uffici», precisando inoltre che i principi europei sulla concorrenza sono «pienamente rispettati dalle misure che si stanno varando a tutela degli utenti sulla base dei rilievi fatti dalle Autorità di controllo che operano a garanzia dei diritti dei cittadini e dell’efficienza del mercato».
Le critiche di Ryanair e la replica del Ministero
Particolarmente critico nei confronti del provvedimento è stato il CEO di Ryanair, Eddie Wilson, che si trova in Italia e ha incontrato il ministero Adolfo Urso.
Intervistato da Repubblica, il manager ha definito il decreto «in netto contrasto con il regolamento 1008 dell’Unione europea che lascia le compagnie libere di fissare i prezzi». E ha paventato il rischio di effetto boomerang: «ci invita a ridurre le nostre rotte, quando noi siamo solite aumentarle di continuo. Meno rotte e meno posti aerei porteranno a un aumento medio dei prezzi, e non alla loro flessione».
Il ministro Urso difende il provvedimento del Governo: «siamo intervenuti con un decreto che tutela il mercato e i consumatori a fronte delle segnalazioni dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato e dell’Enac».
Ma aggiunge anche la disponibilità ad «avviare un costruttivo confronto per raggiungere soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie», anche per valutare modifiche in sede di conversione parlamentare del decreto.
Da settembre, un tavolo di settore
Dopo l’incontro di agosto, Urso si è detto disponibile ad incontrare nuovamente Ryanair dopo l’estate e ad attivare un tavolo di settore, già nel mese di settembre, al termine degli incontri in atto con i principali vettori aerei che operano in Italia e con quelli che intendono aprire nuove rotte.
Il tavolo sarà sede di un confronto costante tra i ministeri competenti, enti locali, associazioni del settore e compagnie aeree anche ai fine di individuare soluzioni utili allo sviluppo dei vettori, in un quadro di sistema Paese che garantisca adeguati servizi a cittadini e imprese, nella consapevolezza che proprio in Italia si registrano le maggiori performance di crescita.