Con l’arrivo dell’ondata di caldo che ha avvolto l’Italia dalla metà di luglio 2023 si è ridotta la propensione al consumo delle famiglie italiane, tanto da mettere a rischio 3,4 miliardi di euro di spesa.
Secondo Confesercenti, infatti, il rialzo delle temperature limita le interazioni sociali e l’attività fuori casa, tanto da impattare negativamente sulle decisioni di spesa non solo dei nuclei familiari ma anche delle imprese.
A margine del tavolo di confronto del Ministero del Lavoro sull’emergenza caldo, inoltre, Confesercenti ha ribadito l’importanza da parte delle imprese di adottare tutti i provvedimenti di prevenzione per ridurre al minimo il rischio espositivo dei dipendenti.
Il ricorso alla cassa integrazione deve avvenire solo se strettamente necessario: bisogna dare priorità a turnazioni e orari di lavoro flessibili, in particolare nelle attività del turismo.
Analizzando alcune cifre, una settimana di caldo eccessivo può determinare una contrazione dello 0,2% dei consumi nell’immediato, arrivando anche a causare una riduzione di 3,4 miliardi rispetto all’andamento riscontrato nel periodo precedente.
A confermare il trend sono anche le imprese associate a Confesercenti, che sottolineano non solo un rallentamento degli acquisti ma anche un cambiamento delle fasce orarie degli acquisti nei negozi, che si concentrano nel tardo pomeriggio. Questo cambiamento, tuttavia, risulta sfavorevole per il commercio su aree pubbliche.