I tempi medi con cui le imprese riescono a provvedere al saldo fatture sono cresciuti di 1,6 giorni nel primo trimestre 2023 rispetto all’anno precedente, arrivando a quota 66,8 giorni in media.
I dati emergono dallo studio Cerved sulle abitudini di pagamento delle imprese italiane, che analizza i tempi concordati ma anche la distribuzione dei ritardi e i mancati pagamenti.
Dilazioni di pagamento a danno delle PMI
I mancati pagamenti sono in crescita in tutte le aree della Penisola sebbene con qualche differenza: dal 6,8% al 7,5% nel Nord Est, dall’8,8% al 9% nel Nord Ovest, dal 13,1% al 13,7% nel Mezzogiorno. Il Centro, controcorrente, mostra un calo dall’11% al 10,8%.
Se da un lato le grandi imprese aumentano i termini medi concordati ottenendo di pagare in media a 70,6 giorni contro i 64,8 dello scorso anno, dall’altro lato le PMI subiscono questa politica dilatoria e, a causa di una liquidità insufficiente, vanno incontro a maggiori ritardi e spesso a mancati pagamenti.
Crisi economica: più ritardi e insolvenze
La congiuntura economica che stiamo attraversando, caratterizzata da alta inflazione e rialzo dei tassi di interesse – commenta Andrea Mignanelli -, ha generato un deterioramento dei fondamentali finanziari delle imprese:
il conseguente il calo della domanda, l’aumento dei costi, la frenata della redditività e la riacutizzazione del rischio hanno portato, da un lato, a rinegoziare i tempi di pagamento, dall’altro, dove questo non è stato possibile, ad aumentare i ritardi e le insolvenze.
Quali settori soffrono di più
Analizzando i singoli settori, a pagare con maggiore ritardo mettendo in crisi le imprese minori sono soprattutto le aziende che operano nei comparti imballaggi in plastica, gestione di autostrade, estrazione di idrocarburi, trasporti aerei, ma soprattutto specialità e materie prime farmaceutiche.
Stando al report, il macrosettore che ha allungato maggiormente i tempi di pagamento è l’industria (+4 giorni, da 65,9 a 69,9), aumentando anche i ritardi (+0,4, da 6,9 a 7,3).
Nelle costruzioni, invece, crescono sia i giorni di ritardo (+1,6, da 9 a 10,6) sia le imprese insolventi. Nei servizi, spesso appannaggio delle microimprese, i tempi di pagamento sono inferiori (dai 10 ai 20 giorni in meno rispetto ai settori costruzioni e industria).