Il Governo accetta di rimandare alla quarta tranche 519 milioni di finanziamenti PNRR previsti tra quelli del 2023 ma in cambio ottiene una proroga sui progetti in ritardo che bloccavano l’erogazione del pagamento: è questo, in sintesi, l’accordo raggiunto con la Commissione Europea che serve allo sblocco della terza rata di aiuti all’Italia.
Mezzo miliardo di euro sui 19 complessivi della rata 2023, da recuperare – si spera – con la quarta rata
PNRR: come cambiano la 3a e 4a rata UE
Nella prossima tranche, dunque, si dovrà far confluire il progetto della discordia (7500 posti letto per studenti, con un progetto contestato dalla UE perché assegnava 200 milioni a provati per posti letto già esistenti) nell’obietti finale (60mila posti letto da realizzarsi ex novo) previsto per il 2026.
A formalizzare l’accordo, nella riunione odierna della Cabina di Regia sul PNRR, la richiesta di modifica della milestone, che dovrebbe permettere di ottenere in tutto i 35 miliardi previsti tra terza e quarta rata, seppur con una quota parte erogata con diversa tempistica. Nello specifico:
- La terza rata prevederà 54 obiettivi per 18,5 miliardi di euro,
- la quarta rata prevederà 28 obiettivi per 16,5 miliardi.
Cabina di Regia
Nel frattempo, il 18 e il 19 luglio si sono svolti gli incontri con le associazioni datoriali, presieduti dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto e suddivisi per sessioni settoriali.
- Confindustria, Ance, Confedilizia, Abi, Ania;
- Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Unsic e Copagri;
- Federterziario, Confetra, Confeservizi, Confprofessioni, Assoprofessioni.
Al centro del dibattito, l’esame delle novità in merito al Piano, l’informativa sulla Terza Relazione semestrale del PNNR e la revisione della IV rata (con la modifica di 10 obiettivi sui 27 obiettivi previsti in origine e l’inserimento del Capitolo REPowerEU).
“L’ obiettivo è intervenire sulle criticità e coordinare tutti gli interventi in campo”, ha spiegato il Ministro Fitto.