A partire da lunedì 24 luglio, nel più vasto quadro degli aggiornamenti ai listini di Poste Italiane relativi alle spedizioni di pacchi e raccomandate, scatta un aumento nelle spese postali di notifica multe e sanzioni al Codice della strada.
Queste modifiche riguarderanno tutti gli scaglioni di peso e si preannunciano particolarmente salate, con rincari a due cifre che superano perfino le soglie di adeguamento all’inflazione.
Multe per posta: di quanto aumenta la notifica
Le tariffe dell’Atto Giudiziario, comprensive di quota forfettaria CAN e CAD, subiranno le seguenti modifiche:
- per gli invii negli uffici postali fino a 20 grammi, l’importo dovuto subirà una variazione da 10,85 a 11,45 euro;
- per gli invii nei centri business (spesso utilizzati dagli organi di polizia stradale), ivi compresi quelli dei Servizi Integrati Notifiche, l’importo varierà da 10,45 a 11,05 euro.
L’ incremento è applicato anche alle tariffe di recapito di Atto Giudiziario Business Online.
Con diversa decorrenza ancora da stabilire, inoltre, sono previsti ulteriori rincari sui Servizi Universali per la clientela Business e PA.
Rincari a doppia cifra
Il costo della notifica postale passa dai precedenti 9,50 euro a 11,05 euro, registrando un aumento del 16,3%.
Ad esempio, per un verbale da 42 euro per divieto di sosta, l’aggravio per il cittadino che a subito la multa sarà di 11,05 euro solo per le spese postali.
Spese di procedura aggiuntive
L’importo applicato da Poste Italiane come onere per la spedizione della sanzione per violazione stradale, si aggiunge alle spese procedurali applicate dall’organo di polizia che effettua la notifica. La forbice dei costi accessori va da 3 a 20 euro.
Ad esempio, per una multa per uso del cellulare durante la guida, ai 165 euro di sanzione si aggiungono costi aggiuntivi fino ad arrivare ad una cifra di 195 euro.
L’alternativa digitale: PEC su INAD via SEND
Per abbattere drasticamente i costi di notifica cartacea degli atti pubblici un’alternativa ci sarebbe: si chiama SEND – Servizio Notifiche Digitali – ed è il servizio digitale, integrato alla piattaforma PagoPA, a disposizione degli Enti per l’invio delle notifiche con valore legale degli atti amministrativi.
Al momento sono ancora pochi gli enti che aderiscono, ma in base al PNRR dovrebbero essere 800 entro fine anno.
SEND è integrato anche con il nuovo indice nazionale dei domicili digitali (INAD), che raccoglie il domicilio digitale dei cittadini che vogliono iscriversi per ricevere gratuitamente le notifiche della Pubblica Amministrazione, utilizzando la propria PEC.
Una transizione al digitale del sistema di notifiche, come canale primario di invio, permetterebbe di abbattere i costi aggiuntivi che gravano sugli atti amministrativi.