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Microchip: Cina al contrattacco, allarme materie prime critiche e strategiche

di Alessandra Gualtieri

6 Luglio 2023 14:47

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La Cina impone dal 1° agosto nuove restrizioni all'esportazione di metalli per la produzione di semiconduttori, arma commerciale nella guerra dei chip.

Dopo le limitazioni all’export imposti da USA e Olanda per contrastare la concorrenza sui microchip, la Cina ha contrattaccato imponendo dal 1° agosto restrizioni all’esportazione di gallio e germanio.

Si tratta di materie prime critiche per la produzione di semiconduttori e dispositivi elettronici strategici come fibre ottiche e pannelli solari. Sullo sfondo si gioca anche la partita dell’Intelligenza Artificiale, oltre all’inevitabile impatto su reti 5G, comparto Difesa, Aerospazio e Mobilità elettrica.

Microchip: gallio e germanio al contagocce

I nuovi limiti alle esportazioni cinesi riguardano gallio e germanio, necessari per produrre microchip, pannelli solari, laser, visori notturni e quant’altro. Si tratta di due tra le venti materie prime critiche in cui la Cina detiene il monopolio globale per estrazione, raffinazione ed esportazione.

Una guerra in nome della competitività nazionale che rischia però non soltanto di scottare i colossi mondiali dei settore ma anche di mettere in ginocchio il mercato globale, rallentando il time-to-market di molteplici prodotti industriali, di elettronica di consumo e di altri comparti fondamentali come quello energetico.

Le nuove regole per l’esportazione

Gli esportatori cinesi di gallio e germanio, dal primo agosto, dovranno richiedere una licenza ministeriale per esportare i due minerali oltre i confini della repubblica popolare.

La motivazione addotta per le restrizioni dalle autorità cinesi  è la sicurezza e l’interesse nazionale (stessa identica motivazione dei limiti occidentali alle esportazioni), ma imporre un tale freno alla catena di approvvigionamento mondiale potrebbe ritorcersi contro se stessi.

Certamente la Cina si è però fatta i suoi conti, e per ora sembra mettere a segno un importante vantaggio competitivo, considerato le che le nuove restrizioni saranno anche un’arma commerciale nella guerra dei chip contro USA e UE.

La reazione della Commissione UE

Immediata la replica della Commissione Europea, sintetizzata nelle dichiarazioni di una portavoce rilasciate alla stampa:

Chiediamo alla Cina di adottare un approccio che preveda restrizioni e controlli all’export basati su chiare considerazioni di sicurezza, in linea con le regole del WTO.

L’esecutivo UE sta analizzando il potenziale impatto delle nuove restrizioni sulla supply chain globale e sull’industria europea in particolare, riservandosi di valutare i prossimi passi e le prossime azioni nel contesto giuridico dell’Organizzazione mondiale del commercio, essendo gallio e germanio qualificati nella legislazione comunitaria materie prime critiche ed anche strategiche, ancor più guardando agli obiettivi di transizione verde e digitale.