Le imprese agricole proseguono il loro percorso verso la transizione digitale, recuperando il ritardo iniziale con l’obiettivo di superare i livelli pre-Covid entro il 2024.
A fare il punto sul rapporto tra filiera agricola e innovazione tech è un’indagine del Centro Studi Tagliacarne, condotta su un campione di 800 imprese agricole con almeno 2 addetti.
Il 23% delle aziende del settore sta adottando o è in procinto di implementare tecnologie 4.0 tra il 2022 e il 2024, tuttavia un’azienda su quattro si ritrova con risorse insufficienti.
A frenare gli investimenti nella digitalizzazione è proprio la scarsità delle coperture finanziarie, un problema avvertito soprattutto dalle imprese femminili del settore. Anche i costi troppo elevati delle tecnologie (23%) e la scarsa informazione sull’iter per investire in tecnologie digitali (21%), inoltre, rappresentano ostacoli ardui da superare.
Le risorse del PNRR, che potrebbero rappresentare una notevole opportunità da cogliere, sono inaccessibili per il 69% delle comparto, mentre solo il 16% si è già attivato in merito e un restante 15% ha in programma di farlo in futuro.
Le imprese agricole sono più propense delle altre realtà imprenditoriali a investire in capitale umano per migliorarne le competenze e per favorire la partecipazione dei dipendenti allo sviluppo dei progetti di innovazione, in una logica di condivisione – evidenzia il presidente di Unioncamere, Andrea Prete -.Tuttavia, per dare un ulteriore slancio al processo di cambiamento in corso è necessario sviluppare policy mirate che favoriscano la modernizzazione dell’intera filiera che resta strategica per la nostra economia.