Esodati del Superbonus in cerca di risposte politiche al dramma dei crediti incagliati che sta mettendo in ginocchio migliaia di famiglie e di privati cittadini, oltre alle imprese del settore edile.
Dopo un incontro presso il Parlamento europeo, i rappresentanti del comitato sono stati ricevuti a Palazzo Chigi, dove hanno presentato le istanze dei cittadini impossibilitati a cedere i crediti maturati e che sono rimasti con i cantieri a metà, impossibilitati a procedere.
Alcune banche hanno già riaperto (rivolgendosi in misura maggiore alle imprese cessionarie) e si attende l’avvio della piattaforma per lo scambio dei crediti, prevista dalla legge n. 38/2023. Nonostante queste prime misure, che stentano però a decollare, la situazione richiede misure urgenti, per cui il comitato ha richiesto al Governo la riapertura delle partecipate per venire incontro alle esigenze delle committenti, così da permettere a imprese e professionisti di smaltire i crediti fiscali fermi nei cassetti fiscali.
Le segnalazioni del caso, assieme alle richieste di intervento, sono contenute in un Position Paper redatto da esperti di settore, che motiva lo sblocco dei mercato dei crediti fiscali (evidenziandone le potenziali opportunità) e contiene le richieste di salvaguardia delle imprese e dei cittadini contro qualsiasi tipo di azione giudiziaria.
Chiesta anche una moratoria per evitare il fallimento di imprese, professionisti e committenti.