Sono arrivate le attese raccomandazioni sul PNRR da parte della Commissione Europea all’Italia, che spaziano anche sulle politiche di Governo volte a tutelare la stabilità finanziaria del Paese e garantire le riforme in programma.
Ed è arrivato anche il commento del Commissario UE all’Economia Paolo Gentiloni, che ha fornito anche ulteriori elementi di dibattito e anticipazioni sui prossimi passi da compiere.
Si definiscono dunque i contorni per una ridefinizione concordata del Piano, nel più vasto quadro di un programma nazionale di riforme che sostenga i numeri macro-economici e persegua obiettivi di equità fiscale, sostenibilità finanziaria e transizione green.
Raccomandazioni UE all’Italia
Per quanto riguarda il PNRR – per il quale l’Italia è in attesa delle verifiche per incassare la terza tranche ma per il quale arranca sugli obiettivi di giugno per ottenere la quarta rata – la UE invita il Governo a garantirne una governance accurata, soprattutto a livello locale, per non accumulare ulteriori ritardi.
La prima richiesta è però quella di «completare il capitolo RePowerEe per avviarne l’attuazione» assieme a quella dei programmi della politica di coesione. Ma anche quella di puntare maggiormente sulle energie rinnovabili e sull’indipendenza dalle fonti fossili per accelerare la transizione green.
Sui conti pubblici, la UE sollecita l’Italia a definire una politica fiscale «prudente» per contenere la spesa primaria netta (calcolata al netto di entrate una tantum, interessi o spese per la disoccupazione) portandola sotto all’1,3% nel 2024. Per riuscire nell’impresa, si suggerisce di utilizzare i risparmi derivanti dal minore ricorso ai sussidi contro il caro energia per la riduzione del deficit.
Allo stesso tempo, guardando alla riforma fiscale in via di attuazione, si invita il Governo a ridurre le tasse (soprattutto il cuneo fiscale) e preservare la progressività. L’Italia dovrà «migliorare l’equità» del sistema fiscale, «razionalizzando e riducendo le agevolazioni fiscali, compresa l’Iva e le sovvenzioni dannose per l’ambiente», oltre a ridurre «la complessità del codice fiscale».
PNRR: ok a modifiche concordate
L’Italia, che non è realisticamente in grado di attuare tutte le riforme del PNRR pianificate entro la scadenza del 2026, sembra sulla buona strada per ottenere la flessibilità richiesta a Bruxelles su questo fronte.
La Commissione UE si è detta infatti pronta a prendere in considerazione modifiche a un piano di riforme concordato con l’Italia, ma qualsiasi nuova proposta deve essere presentata il prima possibile.
Siamo pronti a discutere di queste modifiche in modo costruttivo e flessibile, ma dobbiamo farlo il prima possibile.
Il commissario Gentiloni individua come orizzonte temporale per le proposte di modifica da sottoporre a Bruxelles la fine di giugno e motiva anche a questo scopo la richiesta di un’accelerazione da parte del Governo italiano in tema di rafforzamento della capacità amministrativa centrale e locale per affrontare “queste sfide imminenti”.
Nel frattempo, ravvisando «un rischio crescente di ritardi» nella gestione del Recovery Plan italiano, la Commissione non avvierà procedure per deficit eccessivo nel 2023 ma, alleno secondo le anticipazioni del Commissario UE all’Economia Paolo Gentiloni, «prevede di farlo» nel 2024.
Sullo sfondo, la riforma del Patto di Stabilità e la valutazione di un fondo sovrano UE per finanziare gli investimenti che saranno necessari a centrare tutte le prossime sfide.