Le pratiche di Superbonus registrate dall’ENEA nel mese di aprile 2023 confermano la strada tutta in salita per l’accesso alle agevolazioni fiscali per lavori edilizi rientranti nell’Ecobonus potenziato (al 90% per le nuove operazioni e al 110% per i ripescati di fine 2022).
A leggere i numeri delle nuove asseverazioni si fa presto a comprendere la tendenza in atto.
Ad aprile, rispetto a marzo, le pratiche hanno riguardato circa 2mila condomini, mille edifici unifamiliari e 500 unità immobiliari autonome e con accesso indipendente.
Numeri davvero esigui rispetto ad un anno prima (+16mila rispetto al mese precedente), ma anche solo precedenti al blocco del meccanismo della cessione del credito. Tra marzo e aprile, il trend di crescita mensile è crollato da +18mila a +3mila nuove asseverazioni. Insomma, un crollo.
Sullo sfondo restano i dubbi e le attese sulla nuova piattaforma che dovrebbe acquisire i crediti incagliati (annunciata dal governo, come veicolo finanziario pubblico-privato, ma su cui non ci sono ancora novità concrete). E la delusione dei privati che non riescono a monetizzare i crediti (le banche che hanno ripreso le cessioni stanno per il momento acquisendo i soli crediti delle imprese fornitrici relative ad operazioni 2022).
Per le nuove operazioni 2023 alcune banche stanno lavorando per aumentare la capacità fiscale e poter quindi comprare nuovi crediti, anche dai privati, ma si procede a rilento e senza alcuna certezza per chi avvia i lavori di riuscire poi a smobilizzare i crediti. Insomma, l’Eldorado ha cambiato indirizzo e la ristrutturazione di case e palazzi interi a costo zero è tornata una chimera.
I dati ENEA