Dopo tre anni durissimi anni di pandemia, l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria globale legata al Coronavirus. Non significa che il famigerato Covid-19 ci abbia lasciato, anzi: le sue continue varianti continuano a replicarsi ed a circolare, ma nonostante l’estrema contagiosità sembrano ridimensionati gli effetti della positività al virus, con una riduzione del rischio di mortalità.
Come ha ricordato il Ministro della Salute, Roberto Schillaci:
resta il rischio di nuove varianti emergenti che possono causare nuove ondate di casi e morti. La cosa peggiore che i Paesi possano fare ora è usare questa notizia per abbassare la guardia, per smantellare il sistema che hanno costruito e per lanciare alla gente il messaggio che il Covid non è più qualcosa di cui preoccuparsi. Il virus è qui per rimanere“.
Non una semplice influenza, dunque, ma una malattia più gestibile, anche alla luce degli attuali strumenti di prevenzione e contenimento. Motivo per cui, almeno per il momento, restano valide le misure attualmente in vigore in Italia, sia per la gestione dei casi positivi sia per il rientro in comunità. Ricordiamo di seguito quali sono regole da rispettare nel nostro Paese.
Regole Covid in Italia oggi
Le regole di riferimento per la gestione dei casi e dei contatti stretti di caso Covid sono contenute nella Circolare dello scorso 31 dicembre.
Casi positivi
Le persone positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 devono restare in isolamento, con le seguenti modalità.
- Asintomatici: 5 giorni dal primo test positivo o anche prima con un test negativo presso struttura sanitaria/farmacia.
- Immunodepressi: isolamento minimo di 5 giorni e test antigenico negativo.
- Operatori sanitari: uscita al primo test negativo.
- Cittadini prvenienti dalla Repubblica Popolare Cinese nei 7 giorni precedenti il primo test positivo: 5 giorni di isolamento e test negativo.
Mascherine
E’ sempre obbligatorio, a fine isolamento, l’uso di mascherine FFP2 fino al decimo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo, oppure fino ad un test negativo.
Contatti stretti di caso
Chi ha avuto contatti stretti con un positivo al Covid deve rispettare il regime di autosorveglianza, durante il quale è obbligatorio indossare mascherina FFP2 al chiuso o in presenza di assembramenti, per cinque giorni. Gli operatori sanitari devono eseguire un test antigenico o molecolare ogni giorno, fino al quinto giorno dall’ultimo contatto.
Coronavirus oggi: mappa contagi in Italia
Secondo i dati sulla sorveglianza integrata a cura dell’IStituto Superiore di Sanità (ISS), negli ultimi trenta giorni in Italia (dati aggiornati al 7 maggio), ci sono stati 455 morti per Covid e 89.645 nuovi contagi.
Di seguito la mappa dei casi Covid in Italia aggiornata al 4 maggio:
Situazione vaccini in Italia
Resta attiva per tutti la possibilità di ricevere il vaccino ogni 120 giorni dalla precedente somministrazione. La gestione dei punti di somministrazione resta quella finora prevista nelle singole regioni.
Per quanto rigurda la situazione della compertura vaccinale, ricordiamo che il ciclo primario (due dosi), nel nostro Paese, a suo tempo è stato portato a termine dal 90,24% della popolazione interessata.
Al 7 maggio, in Italia, risulta aver fatto anche la terza dose l’84,86% della popolazione ammessa. Ad aver ricevuto la quarta dose è invece stato finora il 31,40%. Ha ricevuto una quinta dose (terzo booster) il 16,39% della popolazione italiana.
Tra i bambini, ha ricevuto il vaccino anti Covid il 38,59% della popolazione 5-11 ed il 35,36% ha effettuato anche un richiamo. Ricordiamo che è disponibile in vaccino non soltanto in età pediatrica ma anche per i nuovi nati (fascia 0-4 anni).
Le ultime varianti: sintomi e incidenza
Tra le ultime varianti del SARS-CoV-2, si segnala quella denominata Arturo (covid XBB.1.16), che si associa alle ultime identificate, tra cui la variante Kraken (XBB.1.5) e Hyperion (XBB.1.9.1). Ecco di seguito i dettagli, secondo l’ultimo bollettino ISS del 3 maggio 2023.
- XBB.1.5 (ricombinante di BA.2 e in particolare dei sotto-lignaggi BJ.1 e BM.1.1.1 con mutazione addizionale S:F486P), continua a mostrare una circolazione sostenuta in tutti i continenti e anche in Italia. Non si evidenziano rischi addizionali rispetto ad altri lignaggi circolanti.
- XBB.1.9.1 (ricombinante di BA.2 e in particolare dei sotto-lignaggi BJ.1 e BM.1.1.1 con mutazione addizionale S:F486P), è in crescita in diversi Paesi, inclusa l’Italia.
- XBB.1.16 (ricombinante dei sotto-lignaggi omicron BJ.1 e BM.1.1.1 con mutazioni addizionali S:E180V, S:K478R e S:F486P) presenta una numerosità contenuta nel nostro Paese ma non ci sono evidenze di una maggiore severità della malattia.
Secondo gli studi clinici, la sintomatologia delle nuove varianti del Coronavirus nella sua apparente fase endemica, sembra essere più simile a un’influenza rispetto alle precedenti, con minori conseguenze a carattere polmonare e maggiore incidenza sulle prime vie respiratorie. restano i classici sintomi – febbre, naso che cola, affaticamento, mal di gola e tosse, mal di testa – associati a lacrimazione (anche congiuntivite) e talvolta abbassamento di voce e raucedine.
Concludiamo ricordando che, nelle persone non vaccinate, il decorso della malattia rimane più imprevedibile e che i sintomi possono variare da infezione asintomatica a malattia grave.