Approvato in via definitiva alla Camera il Decreto Lavoro , votato alla Camera il 29 giugno. Si conferma il testo approvato nei giorn scorsi al Senato, che incamerava una serie di novità come la proroga dello smart working i fragili (a fine anno nel privato e al 30 settembre nella PA) o il Bonus Estate per i lavoratori del Turismo.
Resta inalterato il pacchetto originario di misure, come il nuovo taglio del cuneo fiscale per i dipendenti in busta paga, gli incentivi alle imprese che assumono, la detassazione dei fringe benefit per i dipendenti con figli, la flessibilità nei rinnovi dei contratti a termine, la riforma del Reddito di Cittadinanza, la maggiorazione dell’Assegno Unico per i vedovi.
Cuneo fiscale: nuovi aumenti in busta paga
Il nuovo taglio del cuneo fiscale e contributivo (ossia la quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori), previsto una tantum nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 (esclusa tredicesima) prevede un complessivo taglio del 6% per i dipendenti del settore privato con redditi sotto i 35mila euro e del 7% sotto i 25mila euro, fino alla fine dell’anno.
Nel dettaglio, lo sgravio contributivo per i dipendenti viene elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25mila (1.923 euro al mese) e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila euro.
L’aumento dello stipendio netto in busta paga può arrivare a circa 100 euro mensili medi.
Contratti a termine flessibili
Per favorire l’occupazione, inoltre, sui contratti a tempo determinato di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi (comprese le proroghe e i rinnovi), vengono eliminati alcuni vincoli sulle causali per i rinnovi oltre i 12 mesi – ricorrendo ai contratti collettivi o ad accordi tra le parti – per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva. Nello specifico, i contratti potranno avere durata superiore all’anno am senza eccedere i 24 mesi:
- nei casi previsti dai contratti collettivi;
- per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva, individuate dalle parti, in caso di mancato esercizio da parte della contrattazione collettiva, e in ogni caso entro il termine del 31 dicembre 2024;
- per sostituire altri lavoratori.
Assegno di Inclusione dopo l’RdC
Il Decreto Lavoro dispone l’avvio dal 1° gennaio 2024 dell’Assegno di inclusione per le famiglie a basso reddito in cui sono presenti disabili, minori o persone con più di 60 anni. Per quanto riguarda i requisiti di reddito (rispetto al RdC quello di residenza in Italia scende da 10 a 5 anni), l’ISEE deve essere di massimo 9.360 euro ed il reddito familiare entro 6mila euro annui moltiplicati per la scala di equivalenza.
L’importo massimo è di 500 euro, più eventuali 280 euro per l’affitto. La durata è di 18 mesi rinnovabili di altri 12 mesi.
Supporto Gormazione e Lavoro per occupabili
Per gli occupabili è previsto uno strumento dedicato (il Supporto per la Formazione e il Lavoro) con il vincolo della partecipazione ai corsi di formazione, di importo pari a 350 euro mensili per un massimo di 12 mesi non rinnovabili. Vi rientrano i soggetti di età compresa fra i 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, facenti parte di nuclei privi dei requisiti per il nuovo sostegno al reddito ma anche i componenti di nuclei che lo percepiscono ma che non sono calcolati nella scala di equivalenza.
Il contributo è mirato a sostenere la formazione e la riqualificazione professionale, ma anche il servizio civile universale, per accedere al quale sono previste deroghe ai limiti di età e quote di riserva nei relativi bandi.
Per beneficiarne, bisognerà fare domanda registrandosi su una piattaforma nazionale, rilasciando una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e sottoscrivere un patto di servizio personalizzato, a seguito del quale potranno ricevere offerte di lavoro o essere inseriti in progetti di formazione (per un massimo di dodici mensilità).
Per i soggetti occupabili il beneficio decade in caso di rifiuto di un’offerta di lavoro a tempo pieno o parziale (non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno), con retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi e che sia, alternativamente:
- a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale;
- a tempo determinato, anche in somministrazione, se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal domicilio.
Riforma della PdC
Se il nucleo è costituito da persone che hanno almeno 67 anni o sono disabili gravi l’assegno mensile sarà pari a 630 euro più altri 150 euro di contributo d’affitto. Anche per loro, il sussidio spetta per 18 mesi rinnovabili per altri 12.
Nuovi incentivi assunzione
I datori di lavoro privati che assumono i beneficiari del nuovo sussidio (ex RdC), a determinate condizioni, hanno diritto a incentivi nella forma di esonero contributivo previdenziale. Ai patronati, associazioni senza fini di lucro e altri enti di mediazione sarà riconosciuto un contributo tra il 60% e l’80% di quello riconosciuto ai datori di lavori.
Bonus assunzione NEET
Per favorire l’occupazione giovanile, sono previsti anche incentivi all’assunzione pari al 60% della retribuzione, per 12 mesi, a favore dei datori di lavoro che assumono giovani sotto i trenta anni di età non inseriti in programmi formativi e registrati nel PON “Iniziativa Occupazione Giovani”. L’incentivo è cumulabile con l’esonero contributivo al 100%, per un periodo massimo di 36 mesi, e con altri incentivi previsti dalla legislazione vigente.
Contributo assunzione disabili
Un secondo provvedimento approvato in CdM sempre il 1° maggio (un ddl anche in questo caso in materia di lavoro), dispone il riconoscimento riservato agli enti e alle organizzazioni: un contributo per ogni persona con disabilità assunta a tempo indeterminato, tra il 1° agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023.
Detassazione fringe benefit
Fringe benefit detassati fino alla soglia dei 3mila euro per dipendenti con figli minori a carico ma limitatamente al periodo d’imposta 2023. Vi rientrano anche le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche (acqua, luce e gas). Nello specifico, il Decreto Lavoro impegna 142 milioni.
Altre misure per il lavoro
Nel Ddl approvato assieme al DL Lavoro, sono previste ulteriori misure volte a favorire l’occupazione e ad eliminare cavilli burocratici.
Somministrazione
Si eliminano i limiti percentuali per le assunzioni con contratto di apprendistato in regime di somministrazione ed i vincoli quantitativi per somministrazione a tempo indeterminato di alcune categorie di lavoratori (in mobilità, disoccupati non del settore agricolo). L’esenzione, già prevista per altre situazioni, si estende ai casi di assunzione dei lavoratori somministrati con rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Sospensione CIG
Si estende ai rapporti di lavoro entro sei mesi la disciplina di quelli di durata superiore in materia di CIG: stop al diritto all’integrazione salariale per le sole giornate di lavoro effettuate.
Periodo di prova
La durata del periodo di prova nel rapporto di lavoro a tempo determinato è fissata in un giorno di effettiva prestazione per ogni quindici giorni di calendario. In ogni caso, tale periodo non può essere inferiore a due giorni.