Utilizzare i dati delle transazioni elettroniche via POS come strumento per scovare gli evasori: è quanto riporta il testo del DEF (Documento di Economia e Finanza), nella parte del provvedimento che elenca le strategie per il contrasto all’evazione fiscale. Un passaggio che ha sollevato polemiche e su cui si è spresso nelle scorse ore il Sottosegretario all’Economia, Federico Freni, per placare gli animi e spiegare meglio le intenzioni di Governo:
il POS è uno strumento di tracciamento che già esiste con finalità fiscali: si tratta di registrare cose esistenti, nulla più, nulla meno.
Vediamo la posizione del Governo sui pagamenti elettronici e gli impegni presi a riguardo per un suo utilizzo completo ed efficace.
POS anti evasori: la linea di Governo
Il punto centrale è che si mira a incentivare la compliance sull’utilizzo degli strumenti digitali per consentire al Fisco di avere un quadro d’insieme ai fini delle sue valutazioni. Sintetizza così il Sottsegretario:
Con la moneta elettronica l’accertamento è più diretto perché io so esattamente al minuto-secondo quanto sta incassando e quanto dovrà pagare di IVA o di altre fiscalità dirette e indirette.
Non una crociata contro il contante ma una constatazione degli effetti fiscali di una condotta poco favorevole al contrasto delle frodi fiscali:
nel momento in cui il commerciante dice “io non sto utilizzando il POS” e quindi “sto incassando tutto per contanti”, o “sto incassando tutto senza moneta elettronica”, l’Agenzia non ha il delta di quelle transazioni, che quindi ovviamente dovranno fare ‘scopa’ i dati che entrano in dichiarazione dei redditi e quelli di mercato, a meno di situazione di crisi.
Moneta elettronica antievasione: obiettivo PNRR
Secondo le dichiarazioni del Sottosegretario Freni, tornando al DEF, il Documento di Economia e Finanza indica delle linee di indirizzo per il Governo, tra cui c’è in effetti anche la valorizzazione della moneta elettronica sotto tutti i punti di vista. Tanto più che nel capitolo del PNRR relativo alla lotta all’evasione fiscale, tra gli impegni presi c’è anche l’utilizzo delle transazioni digitali e rilevazioni indirette della moneta elettronica a fini antielusivi ed antievasivi.
E quello che c’è scritto nel DEF: non è nulla e nulla meno che la traduzione di quegli impegni presi con l’Europa, in assolvimento di un capitolo del PNRR che è quello antievasione.