Le attività economiche legate allo Smart Building generano 130 miliardi di euro di fatturato e 39 miliardi di euro di valore aggiunto, impiegando complessivamente 626mila occupati. Sono i dati emersi dalla mappatura dell’Edificio Intelligente realizzata da The European House – Ambrosetti, studio che coinvolge 35 ambiti e 180 sotto-settori economici, contando 350 mila aziende attive.
L’investimento nella filiera dello Smart Building ha un effetto moltiplicatore sul piano economico, tanto che per ogni 100 euro di investimento diretto nella filiera si attivano ulteriori 187 euro in quella collegata.
La ricerca, che sarà presentata il 4 maggio a Roma in occasione del Forum Finale della Community Smart Building, mette anche in luce come, dal punto di vista occupazionale, per ogni 100 posti di lavoro creati nella filiera estesa se ne attivino ulteriori 178 nella filiera collegata (157 per quanto riguarda il livello indiretto, 21 nell’indotto), generando complessivamente 278 occupati a tempo pieno.
Il 31% delle aziende operanti nel comparto dello Smart Building è attivo nel Nord Ovest, il 21,7% nel Nord Est, il 23,7% al Centro e il 23,6% al Sud e nelle Isole.
Il concetto di ‘Edificio Intelligente’ dimostra di avere rilevanti ricadute a livello economico e occupazionale per il nostro Paese, come ha spiegato Lorenzo Tavazzi, Partner di The European House Ambrosetti.
A questo si aggiunge il ruolo trainante nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che l’Europa e l’Italia hanno fissato al 2030 e al 2050.
Oggi, infatti, il parco edilizio residenziale italiano è responsabile del 28% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni di CO2 del Paese. Investire nel suo rinnovamento secondo criteri di sostenibilità di medio-lungo periodo degli interventi è quindi una priorità strategica.