Il settore automotive europeo è chiamato ad affrontare e superare numerose sfide nell’immediato futuro, preparandosi alle conseguenze della norma Euro 7, destinata a influire negativamente sul comparto, a causa della nuova stretta UE, che prevede vincoli dal primo gennaio 2025.
Una delle maggiori sfide da affrontare sarà data dalle conseguenze dei nuovi standard, che porteranno a un aumento dei prezzi medi delle auto, che potrebbero subire un incremento pari a 2mila euro.
In questo modo l’acquisto di nuove auto subirebbe un inevitabile freno e, paradossalmente, l’uso di veicoli vecchi potrebbe avere effetti negativi sul clima allontanando l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti. Senza un massiccio ricordo ad incentivi per l’intera filiera non è possibile giocare ad armi pari nel mercato globale se la posta in gioco è unicamente quella dell’elettrico.
Neppure l’apertura dell’Unione Europea ai biocarburanti per i motori dopo il 2035 aiuta molto: le auto a combustione interna che puntano sugli e-fuel rappresentano un’incognita per il nostro mercato, dal momento che la quota di veicoli potenzialmente interessati sarebbe del tutto trascurabile.
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Allo stesso tempo, mentre in Europa gli incentivi all’acquisto di veicoli a emissioni zero diminuiscono, in Cina e negli Stati Uniti si è innescato un processo di forte sostegno ai nostri concorrenti.
Il problema è infatti anche quello di fronteggiare la concorrenza internazionale su un terreno dove sono cambiate repentinamente le regole del gioco. Nel corso di un intervento al Parlamento Europeo, il Presidente di ACEA (Associazione dei costruttori auto europei) e AD di Renault, Luca de Meo, ha lanciato l’allarme proprio riguardo il rischio di perdita di competitività del ramo automotive in Europa.
L’Europa e la sua industria automobilistica sono a un punto di svolta. Le sfide sono enormi, così come la pressione sull’industria automobilistica. Oggi i costruttori europei si trovano ad affrontare una sfida molto asimmetrica. Non stiamo più guidando la corsa tecnologica.
Secondo il direttore generale ACEA, Sigrid de Vries, la normativa Euro avrebbe ancora ha il potenziale di portate a un abbattimento dell’80% delle emissioni entro il 2035 mentre l’Euro 7 comporterebbe appena il 4% in più per le auto ed il 2% in più per i camion. In pratica, un impatto economico enorme per un risultato ambientale non proporzionato.