Slitta il vertice UE dei rappresentanti degli Stati membri chiamati a votare in releazione al nuovo Regolamento comunitario sulle emissioni di CO2 che prevede lo stop alla vendita di nuove auto e veicoli commerciali alimentati a bensina e diesel (motori endotermici) a partire dal 2035.
La norma trova posto nel piano Fitfor55, ma sul Regolamento è ancora necessaria l’approvazione definitiva del Consiglio europeo.
L’annuncio del voto contrario di alcuni paesi, tra cui anche il Governo Italiano, ha spinto la presidenza di turno (la Svezia per questo semestre) a rimandare a venerdì 3 marzo il meeting del Coreper a Bruxelles.
La posizione italiana, nettissima, è stata anticipata da un comunicato stampa pubblicato sul sito del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica in un comunicato, anticipata nei giorni scorsi dalle dichiarazioni dello stesso ministro Pichetto Fratin.
Pur condividendo gli obiettivi di decarbonizzazione, l’Italia sostiene che i target ambientali vadano perseguiti attraverso “una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa”, pianificata e guidata con grande attenzione, per evitare ripercussioni negative per il Paese sia sotto l’aspetto occupazionale che produttivo.L’Italia ritiene inoltre che la scelta dell’elettrico non debba rappresentare, nella fase di transizione, l’unica via per arrivare a zero emissioni. Il successo delle auto elettriche dipenderà molto da come diventeranno accessibili a prezzi concorrenziali.
Una razionale scelta di neutralità tecnologica a fronte di obiettivi ambientali condivisi deve consentire agli Stati membri di avvalersi di tutte le soluzioni per decarbonizzare il settore dei trasporti, tenendo conto delle diverse realtà nazionali e con una più graduale pianificazione dei tempi.
La posizione di molti Paesi UE è in questo momento assati incerta in realtà. In bilico sono anche Polonia e Bulgaria, mentre la Germania tentenna: il suo ministro dei Trasporti ha preannunciato un sì con riserva, subordinato alla presentazione di una contestuale proposta UE che conceda l’immatricolazione di auto e furgoni leggeri alimentati da carburanti sintetici.
Senza la maggioranza qualificata non sarà possibile far proseguire l’iter del provvedimento per l’adozione finale da parte del Consiglio Europeo. Da qui a venerdì, pertanto, proseguiranno le trattative interne per giungere ad un compromesso che possa permettere di perseguire gli obiettivi UE senza penalizzare in maniera eccessiva la filiera dell’Automotive.