L’Europa alza le stime di crescita 2023 per l’intera area e per l’Italia. Il PIL UE a 27 è visto allo 0,8%, che sale allo 0,9% per i Paesi della moneta unica. Un rialzo di 0,5 e 0,6 punti percentuali rispetto alle previsioni d’autunno.
Per quanto riguarda l’Italia, la crescita 2023 è stimata allo 0,8%, anche qui la revisione al rialzo è di 0,5 punti.
Il quadro economico
Le previsioni sul 2024, invece, restano sostanzialmente invariate, con una crescita rispettivamente all’1,6% e all’1,5% per l’UE e la zona euro e all’1% per l’Italia.
In pratica, si allontana definitivamente il rischio di recessione per quest’anno, grazie soprattutto alla fine delle tensioni sui prezzi dell’energia. Ma vige grande prudenza. Presentando le previsioni economiche d’inverno 2023, il Commissario UE all’Economia Paolo Gentiloni ha infatti spiegato:
L’anno scorso l’economia dell’UE ha superato le aspettative, con una crescita resiliente nonostante gli shock provocati dalla guerra di aggressione russa. Siamo entrati nel 2023 in condizioni più favorevoli del previsto: i rischi di recessione e di carenze di gas si sono attenuati e la disoccupazione rimane ai livelli più bassi. Tuttavia, gli europei devono affrontare un periodo difficile. Si prevede che la crescita rallenterà per effetto dei fattori negativi e la presa dell’inflazione sul potere di acquisto si allenterà solo gradualmente nei prossimi trimestri. Una risposta politica unitaria e globale ha permesso all’UE di resistere alle tempeste che hanno investito le nostre economie e le nostre società dal 2020. Dobbiamo mostrare la stessa determinazione e ambizione nell’affrontare le sfide che ci troviamo ad affrontare oggi.
Le stime future
Gli sviluppi favorevoli sono dovuti ai seguenti fattori: diversificazione delle fonti di approvvigionamento di energia, forte calo dei consumi, livelli di stoccaggio del gas al di sopra della media stagionale degli ultimi anni, prezzi del gas all’ingrosso scesi ben al di sotto dei livelli prima della guerra, il mercato del lavoro UE ha continuato a registrare buoni risultati, il tasso di disoccupazione è rimasto al suo minimo storico del 6,1% fino alla fine del 2022, la fiducia sta aumentando e le analisi di gennaio indicano che anche l’attività economica dovrebbe evitare una contrazione nel primo trimestre del 2023.
Andamento del PIL
La Commissione UE sottolinea che rimangono però elementi negativi: i costi energetici restano elevati per consumatori e imprese, sale l’inflazione, la stretta monetaria impatta negativamente sugli investimenti.
Andamento dell’inflazione
Anche il picco di inflazione è stato superato, dopo il massimo storico del 10,6% a ottobre, l’inflazione è diminuita e la stima rapida di gennaio indica che scenderà all’8,5% nella zona euro.
Le previsioni 2023
Nell’UE l’inflazione complessiva dovrebbe scendere dal 9,2% nel 2022 al 6,4% nel 2023 e al 2,8% nel 2024. Nell’Eurozona dovrebbe scendere dall’8,4% nel 2022, al 5,6% nel 2023 e al 2,5% nel 2024.
In Italia, dopo l’8,7% del 2022, la Commissione UE vede ancora un tasso d’inflazione al 6,1% nel 2023 e finalmente un calo al 2,6% nel 2024. Di seguito il dettaglio: