Più flessibilità sugli aiuti di Stato nei settori strategici per lo sviluppo industriale come la transizione digitale e green, un utilizzo più semplice e trasparente dei fondi comunitari: sono le misure di politica economica emerse dal vertice straordinario del Consiglio Europeo a cui ha partecipato la premier Giorgia Meloni.
Il presidente del Consiglio ha tenuto oggi una conferenza stampa, durante la quale ha riportato i punti salienti dell’incontro, soprattutto per quanto riguarda i temi economici trattati, in modo particolare le misure per la competitività europea, in risposta all’Inflation Reduction Act statunitense.
Il punto italiano sul vertice UE
Tra le risposte concrete, come anticipato, è emersa prima di tutto la possibilità di allentare i vincoli alla concessione di aiuti di Stato, commisurandoli tuttavia alla loro solidità finanziaria. Una sorta di doppio binario che penalizzerebbe paesi con un grosso debito pubblico come l’Italia. Motivo per cui, Meloni ha chiesto che l’allentamento resti circoscritto e temporaneo, pensando piuttosto ad una risposta europea (e non nazionale) ad un problema europeo.
Da qui la richiesta, inserita nelle conclusioni ufficiali del Consiglio, che la Commissione UE avanzi una proposta per la costituzione di un fondo sovrano europeo, cioè dedicato alla sovranità strategica dell’Unione Europea.
Altro tema portato in Consiglio: la considerazione del minore spazio fiscale di alcuni Paesi nel dibattito sulla riforma del Patto di stabilità e crescita.
Sulle varie questioni, nel concreto, si decide a marzo.
Strategie economiche UE per la competitività
In generale, il Consiglio UE ha stabilito di rendere più semplici le procedure in materia di aiuti di stato, per «fornire rapidamente un sostegno mirato, temporaneo e proporzionato, anche mediante crediti d’imposta, nei settori strategici per la transizione verde che subiscono l’impatto negativo delle sovvenzioni estere o degli elevati prezzi dell’energia».
Tra le scelte approvate:
- fondi UE più flessibili e con più semplice accesso ai finanziamenti;
- norme sugli appalti pubblici più moderne per favorire industria verde e introdurre tecnologie abilitanti;
- più competenze per le transizioni verde e digitale puntando su istruzione, formazione e riqualificazione;
- investimenti pubblici e privati per la crescita (la Commissione proporrà entro l’estate un Fondo per la sovranità europea per sostenere investimenti strategici);
- unione dei mercati dei capitali;
- sviluppo di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili.