Si ferma la corsa dei prezzi di energia e alimentari, le due componenti che maggiormente hanno fatto salire l’inflazione ai livelli record raggiunti a fine 2022, con una battuta d’arresto in gennaio dell’indice dei prezzi al consumo. L’inflazione sale di appena lo 0,2%, segnando un visibile rallentamento che porta la crescita annua al 10,1%, rispetto all’11,9% di dicembre.
La flessione, spiega l’ISTAT, si deve principalmente al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +70,2% a -10,9%) e non regolamentati (da +63,3% a +59,6%), ma anche di quelli relativi a beni alimentari non lavorati (da +9,5% a +8,0%) nonché servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,2% a +5,5%).
L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +3,2% per la componente di fondo. Intanto, nel nuovo paniere di riferimento 2023, entrano visita medica sportiva (libero professionista), riparazione smartphone, apparecchiature audio intelligenti, deambulatore, massaggio estetico e nuove tipologie di prodotti alimentari. Vediamo tutto.
Rallentamento inflazione a gennaio 2023
Partiamo dall’andamento dell’inflazione, che fotografa l’attuale dinamica dei prezzi. Come detto, rallenta l’indice su base annua (a +10,1%, rispetto al +11,9 del mese precedente) ma sale l’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi (al 6% rispetto al 5,8% del mese precedente) mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +6,2%.
L’aumento congiunturale dell0 0,2% si deve prevalentemente ai prezzi di servizi per l’abitazione (+1,6%), alimentari lavorati (+1,5%), beni durevoli e non durevoli (+0,8% per entrambi), energetici non regolamentati (+0,7%); un effetto di contenimento deriva invece dal calo dei prezzi degli energetici regolamentati (-24,7%) e di quelli dei servizi relativi ai trasporti (-1,6% a causa di fattori stagionali).
Il rallentamento su base annua è determinato dal calo dei beni energetici (variazione tendenziale da +64,7% a +43,1%; -3,8% il congiunturale), soprattutto per la componente regolamentata (inverte la tendenza, passando da +70,2% a -10,9%; -24,7% sul mese). Più in dettaglio, i prezzi dell’Energia elettrica mercato tutelato evidenziano un nettissimo rallentamento (da +91,5% a +6,3%; -18,0% da dicembre), a cui si aggiunge quello dei prezzi del Gas di città e gas naturale mercato tutelato (da +44,7% a -30,6%; -33,3% da dicembre).
In calo anche i beni alimentari da +12,8% a +12,4% (+1,2% su base mensile), per effetto degli alimentari non lavorati (da +9,5% a +8%; +0,6% rispetto a dicembre). I prezzi dei servizi rimangono pressoché stabili rispetto a dicembre.
Rimangono diffuse le tensioni sui prezzi al consumo di diverse categorie di prodotti, come gli alimentari lavorati, gli altri beni (durevoli e non durevoli) e i servizi dell’abitazione, che contribuiscono alla lieve accelerazione della componente di fondo. Si accentua inoltre a gennaio, la dinamica tendenziale dei prezzi dei carburanti.
Il nuovo paniere ISTAT 2023
Nel nuovo paniere ISTAT 2023 vengono considerati 1.885 prodotti elementari (dai 1.772 nel 2022), raggruppati in 1.061 prodotti, a loro volta raccolti in 423 aggregati. Fra le new entry 2023:
- Visita medica sportiva (libero professionista),
- Riparazione smartphone,
- Apparecchiature audio intelligenti,
- Tonno di pescata,
- Rombi di allevamento (tra i Pesci freschi di mare),
- Deambulatore (nell’ambito delle Altre attrezzature ed apparecchi terapeutici),
- Massaggio estetico (per Trattamenti di bellezza).
Si amplia anche la gamma di aggregati di prodotto a rilevazione scanner, relativamente a:
- formaggi stagionati confezionati,
- frutta e vegetali freschi (limitatamente a prodotti non stagionali venduti a peso fisso),
In realtà, spiega l’istituto di statistica, le novità più rilevanti introdotte quest’anno sono di natura metodologica e riguardano l’utilizzo di nuove tecniche di cattura automatica (web scraping) dei prezzi del trasporto aereo e l’impiego della banca dati IQVIA per i prodotti farmaceutici, a vantaggio dell’efficienza della rilevazione e dell’accuratezza delle stime degli indici per questi prodotti.