Nuova Raccomandazione UE per gli Stati Membri al fine di garantire a tutti i cittadini un reddito minimo adeguato e offrano prestazioni economiche o assistenziali per contrastare povertà ed esclusione sociale: quella adottata il 30 gennaio 2023, si basa sulla raccomandazione 92/441/CEE del Consiglio UE, contenente i criteri standard in tema di risorse e prestazioni di protezione sociale, e la va a sostituire.
Cosa prevede la Raccomandazione UE? Un reddito minimo previsto per legge ma in conformità al diritto nazionale ed il coinvolgimento di tutte le parti interessate, per compensare eventuali livelli troppo bassi di salario, dovuti anche alla perdita di potere d’acquisto e dal caro prezzi.
Si raccomanda inoltre di promuovere parità di genere, indipendenza economica di donne, giovani e persone con disabilità. Il tutto, con la possibilità di offrire un sussidio al nucleo familiare con tali finalità.
Si raccomanda infine agli Stati Membri di raggiungere entro il 2030 tale livello adeguato di sostegno al reddito, con adeguamenti periodici alla disciplina nazionale volti a garantire i livelli minimi indicati.
Da capire, adesso, se la nuova Raccomandazione (che peraltro non è una novità, essendo stata presentata lo scorso autunno), avrà un impatto diretto sulla Riforma del Reddito di Cittadinanza italiano e sulla Riforma Pensioni, entrambe volte a separare le prestazioni assistenziali da quelle di altra natura. Anche in questa direzione, peraltro, muove la recente legge delega al Governo per garantire un Assegno Unico agli anziani non autosufficienti.