Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha concordato con il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, in accordo con quello dell’Economia Giancarlo Giorgetti, alcune proposte emendative al disegno di Legge di Bilancio 2023 per sostenere gli investimenti nel Mezzogiorno, nelle aree terremotate e nelle ZES e ZLS.
Lo comunica una nota di Governo pubblicata sul sito di Palazzo Chigi, in base alla quale, entrando nel dettaglio, gli emendamenti e i correttivi per le sopra citate finalità risultano le seguenti, si traducono nelle seguenti proroghe, sfuggite nella prima stesura della Manovra.
- Proroga del credito d’imposta in favore delle imprese che acquistano beni strumentali nuovi e destinati a strutture produttive ubicate nei territori delle regioni del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Molise, Abruzzo, Sardegna e Sicilia).
- Proroga dell’agevolazione “Zona Franca Sisma Centro Italia” e dell’esenzione dal pagamento delle imposte di bollo e di registro relativamente alle istanze, ai contratti ed ai documenti presentati alle pubbliche amministrazioni per gli interventi di ricostruzione.
- Proroga del credito d’imposta relativo agli investimenti effettuati nelle Zone Economiche Speciali (ZES) e nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS).
- Proroga del credito d’imposta maggiorato per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo in favore delle imprese localizzate nelle regioni del Mezzogiorno.
- Rinnovo 2023 del credito d’imposta per le spese di installazione e messa in funzione di impianti di compostaggio presso i Centri Agroalimentari presenti nelle regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
L’assenza di tali misure nella versione del ddl di bilancio consegnata alle Camere era dovuta, secondo indicazioni del Ministero Giorgetti, a “difficoltà tecniche” di reperimento dei relativi fondi, per i quali sembra dunque essere stato raggiunto un accordo e trovate le risorse.
Sullo sfondo ci sono molti altri emendamenti che incontrano il favore della maggioranza e non solo, con buona speranza di trovare posto nel testo definitivo della Manovra 2023. Ad esempio la proroga dello smart working preferenziale per i lavoratori fragili o genitori di figli fino a 14 anni, così come i fondi per le misure a sostegno dei caregiver familiari.
Le proposte emendative sono in tutto 450, di cui 200 da parte della maggioranza e 250 da parte dell’opposizione.