E’ uno degli interventi più delicati della Legge di Bilancio 2023 in preparazione: le modifiche al Superbonus 110% devono produrre risparmi fiscali, sbloccare il mercato della cessione dei crediti e risolvere i punti critici della detrazione sugli interventi edilizi di risparmio energetico.
Come cambia il Superbonus
Un compito difficile, perché bisogna correggere una disciplina che ha funzionato bene nel rilanciare l’edilizia ma ha reso necessarie frequenti modifiche per le storture via via generatesi. In più bisogna fare cassa, riducendo l’aliquota agevolativa al 90%.
L’ipotesi circola da giorni ed è stata confermata anche dal Sottosegretario all’Economia, Federico Freni, che ha aggiunto un’anticipazione sualla parziale riapertura del Superbonus villette, per le quali l’agevolazione è prevista fino al 31 dicembre solo nel caso in cui siano stati effettuati lavori pari almeno il 30% entro lo scorso 30 settembre:
è allo studio l’estensione per le unifamiliari per cui c’era il termine del 30 settembre, termine che si può riaprire per le fasce di reddito che ne hanno realmente bisogno.
Secondo le anticipazioni, si ragiona anche a limitare la platea alle prime case e ai contribuenti fino ad una certa soglia di reddito.
Anticipo decalage al 2023
La ratio è chiara: il Superbonus ha fin qui svolto la sua funzione di rilancio degli investimenti, ora bisogna ridurlo progressivamente, anche per produrre risparmi per le casse dello Stato. In pratica, si tratta di anticipare e rimodulare il decalage già previsto dall’attuale norma (decreto 34/2020, articolo 119).
Attualmente, l’aliquota del 110% è prevista fino al 31 dicembre 2023 per poi ridursi progressivamente al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Con la Legge di Bilancio, dal 1° gennaio 2023 il Superbonus dovrebbe escendere al 90% mentre non ci sono indicazioni sulle aliquote 2024 e 2025 potrebbero restare quelle già previste).
Cessione crediti edilizi
Un secondo pacchetto di interventi allo studio riguarda la cessione del credito. Le banche (ed da poco anche Poste Italiane) hanno troppi crediti in pancia e non effettuano nuove operazioni, con il risultato che non si riesce più a cedere il Superbonus spettante e il mercato di conseguenza si blocca. Lo stesso Sottosegretario Freni ha annunciato che il Governo intende intervenire anche su questo punto, con norme che risolvano il problema possibilmente in modo definitivo. Ad esempio spalmando i crediti fiscali su una periodo temporale più lungo rispetto agli attuali cinque anni e aumentando così la capacità del sistema per acquisirne di nuovi.
Le risposte definitive si avranno solo con la presentazione della Manovra vera e propria. I tempi ormai sono stretti: la Legge di Bilancio sarà presentata dal Governo nella terza settimana di novembre.