Nel terzo trimestre 2022 l’ISTAT rileva una crescita del PIL dello 0,5% rispetto a quello precedente, in incremento del 2,6% in termini tendenziali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Bene la domanda interna (al lordo delle scorte), peggiora la componente estera, a seguito di una crescita delle importazioni maggiore rispetto alle esportazioni.
Nel periodo esaminato, l’economia italiana registra ancora un andamento positivo, con il prodotto interno lordo ancora in fase espansiva seppure in decelerazione. La variazione acquisita per il 2022 indica una crescita acquisita del 3,9%.
Si tratta comunque di una stima provvisoria. Solo due settimane fa, le stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio indicavano invece un possibile calo dello 0,2%. Nella NaDEF è indicata una crescita 2022 stimata al 3,3%.
In calo congiunturale ci sono agricoltura e industria, mentre risultano in miglioramento i servizi. Sono dati che evidenziano la tenuta del settore che era stato più penalizzato dalla pandemia, ossia quello dei servizi, come ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che pur ricorda la forte incertezza del momento, la quale impone grande prudenza nella valutazione dei dati macro-economici.
Secondo il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, occorre adottare politiche anti-inflazione che tuttavia non sviliscano i consumi e la crescita. Una stoccata indiretta alle politiche monetarie della BCE, che nei giorni scorsi ha deciso il terzo rialzo dei tassi di interesse nel giro di pochi mesi.