L’innalzamento del tetto sul contante per i pagamenti in denaro liquido è una delle misure che il Governo ha affermato di voler intraprendere in tempi rapidi, considerato che, a legislazione vigente, dal 1° gennaio 2023 dovrebbe scendere a mille euro dagli attuali duemila.
Ne giorni scorsi la Lega ha depositato una proposta di legge per portare la soglia fino a 10mila euro con proposta che, nel corso delle repliche in Senato, la premier Giorgia Meloni ha sostenuto.
All’interno della maggioranza ci sono però voci discordanti, visto il rischio di alimentare l’economia sommersa, per cui si parla ora di un’ipotesi di mediazione a 5mila euro. Viste le tempistiche, è certo l’inserimento del nuovo tetto al contate in Legge di Bilancio.
Il rischio evasione e il confronto UE
Secondo il Governo ci sono Paesi senza alcun limite al contante e con un tasso di evasione fiscale molto bassa. Secondo uno studio della Banca d’Italia misura, però, il rapporto diretto fra pagamenti in contanti ed economia sommersa in effetti c’è: l’1% di transazioni in contanti in più fanno crescere il sommerso tra lo 0,8 e l’1,8%.
Secondo Marco Granelli, presidente di Confartigianato, «non è dimostrata con sufficiente attendibilità una diretta correlazione fra livello del sommerso e limitazione all’uso del contante». «finché la carta moneta avrà corso legale e nessun limite al suo utilizzo viene concertato a livello europeo, le politiche dei singoli Stati non possono non considerare ciò che avviene negli altri Paesi europei».
A favore dell’innalzamento del contante anche Confcommercio: «nell’attuale quadro economico, caratterizzato da forte instabilità e da una perdurante stagnazione dei consumi, non appare congruo porre ulteriori limitazioni alle forme di pagamento».
In Europa, i paesi che non hanno nessun limite al contante sono Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Olanda. Il tetto più basso invece è quello della Grecia, a 500 euro, seguita da Francia, Spagna e Svezia, a mille euro.
Quali operazioni riguarda il limite al contante
Per denaro contante si intendono i trasferimenti con banconote, monete e titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi (persone fisiche o giuridiche). Gli strumenti alternativi sono invece assegni e bonifici, addebiti diretti e transazioni con carte o servizi di pagamento via Internet (e-payments) o mobili (m-payments).
Pagare in contanti superando la soglia massima consentita dalla legge significa essere passibili di contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, di potenziale violazione delle norme antiriciclaggio e applicazione di sanzioni a partire da mille euro per le trasgressioni di importo inferiore e di 5mila euro per quelle superiori a 250mila euro. In caso di pagamento in contanti oltre soglia, viene sanzionato anche chi accetta il pagamento, con una multa da 3mila a 15mila euro.