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Accordo europeo sul tetto dinamico al prezzo del gas

di Barbara Weisz

Pubblicato 21 Ottobre 2022
Aggiornato 24 Ottobre 2022 10:22

Accordo sul price cap dinamico, grazie anche alla presa di posizione del premier uscente Mario Draghi contribuisce, cosa succede adesso.

In Consiglio UE è passata la proposta di un tetto dinamico al prezzo del gas, formulata nei giorni scorsi dalla commissione UE e proposta in prima battuta da alcuni Paesi, tra cui l’Italia.

Il commento di Mario Draghi in sede di conferenza stampa finale:

c’è voluta molto energia, ma le conclusioni mostrano che l’Unione Europea è unita. Il pacchetto approvato accoglie tutte le proposte dell’Italia: corridoio dinamico sul tetto al prezzo del gas, disaccoppiamento fra costi del gas e dell’elettricità, strumenti comuni per affrontare il caro energia.

Vediamo i dettagli

Price cap flessibile e temporaneo

La notizia fondamentale è la presenza nell’accordo della decisione sul tetto al prezzo del gas, pur nella versione messa a punto dalla Commissione che prevede la creazione di un corridoio dinamico (uno spazio di flessibilità sul prezzo), che scatta in presenza di forti oscillazione e comporta la” non accettazione degli ordini” che escono dalla fascia di prezzo prevista.

Draghi e il ruolo dell’Italia

Dopo un avvio sofferto, la svolta è arrivata nella tarda nottata e, in base alle ricostruzioni, ancora una volta è stato centrale il ruolo del presidente del Consiglio uscente, Mario Draghi, protagonista di un intervento decisivo, nello stile whatever it takes.  L’indecisione europea, che da sette mesi discute del tetto al prezzo del gas senza trovare un accordo – avrebbe dichiarato il premier italiano – provoca recessione, comporta la frantumazione del mercato, rischia di provocare la rottura dell’unità europea e finanzia la guerra di Putin.

Sulla stessa linea la Francia, assieme all’Italia protagonista di un appello, dalle associazioni imprenditoriali alle istituzioni comunitarie, per trovare un accordo sul prezzo del gas.

Le conclusioni ufficiali della UE

Il pacchetto votato dai  Capi di Stato e di Governo dei 27 Stati UE prevede le seguente linee di intervento:

  • un corridoio dinamico di prezzo di carattere temporaneo per le transazioni di gas naturale allo scopo di limitare immediatamente episodi di prezzi eccessivi del gas;
  • un nuovo parametro di riferimento complementare entro l’inizio del 2023 che rifletta in modo più accurato le condizioni del mercato del gas;
  • l’acquisto congiunto volontario di gas, ad eccezione dell’aggregazione della domanda vincolante per un volume equivalente al 15% delle esigenze in termini di riempimento, in base alle necessità nazionali, e l’accelerazione dei negoziati con partner affidabili per individuare partenariati reciprocamente vantaggiosi sfruttando il peso collettivo dell’Unione sul mercato e facendo pieno ricorso alla piattaforma dell’UE per l’energia, che è aperta anche ai Balcani occidentali e ai tre paesi associati del partenariato orientale;
  • un quadro temporaneo dell’UE per fissare un tetto al prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica;
  • più trasparenza nei mercati dell’energia;
  • semplificazione delle procedure autorizzative al fine di accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e delle reti;
  • misure di solidarietà energetica in caso di interruzioni dell’approvvigionamento di gas a livello nazionale, regionale o dell’Unione, in assenza di accordi bilaterali di solidarietà;
  • maggiori sforzi per risparmiare energia;
  • utilizzo degli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell’UE per proteggere famiglie e imprese e preservare la competitività globale dell’Unione.

C’è poi l’indicazione generale di continuare con le strategie sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili e di accelerare sul fronte della riforma del mercato dell’energia.

L’iter del nuovo pacchetto Energia

Ora prosegue l’iter che deve trasformare questo accordo in una decisione strategica ufficiale, il prossimo appuntamento in agenda è quello del 25 ottobre che vede il vertice dei ministri dell’Energia. Prevedibilmente, per l’Italia non parteciperà l’attuale ministro, Roberto Cingolani, ma il ministro che verrà nominato nei prossimi giorni dalla premier incaricata Giorgia Meloni. Draghi si augura che si arrivi a una decisione operativa il più presto possibile.

Nel frattempo, registriamo un omaggio dell’Europa a Mario Draghi, al suo ultimo vertice Ue in qualità di premier italiano, con un video a lui dedicato, e un discorso del presidente del Consiglio Ue, Charles Michels.