Dopo Ignazio La Russa al Senato, anche la Camera ha il suo nuovo presidente: Lorenzo Fontana, ex ministro del primo Governo Conte, eletto con 222 voti al quarto scrutinio. Si conclude così il primo importante appuntamento della legislatura.
Ora deve concludersi l’iter di formazione di tutti gli organi del Parlamento: nei prossimi giorni si formeranno gli uffici di presidenza ed il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inizierà le consultazioni per formare il nuovo Governo.
Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega, è stato europarlamentare, due volte ministro nel Governo Conte 1 (prima alla Famiglia, poi agli Affari europei). Leghista fin dalla prima ora, fervente cattolico, pur essendo veneto è all’interno del partito più vicino a Salvini che a Zaia.
Nel suo discorso di insediamento ha sottolineato l’esigenza di tornare a «riaffermare il ruolo centrale del Parlamento come luogo delle decisioni politiche» con una «rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che saremo chiamate a elaborare». Riprendendo, in questo senso, un passaggio del discorso pronunciato il 13 ottobre da Liliana Segre in apertura dei lavori al Senato.
Fino alla vigilia il candidato in pole position era Riccardo Molinari, poi l’indicazione della Lega si è spostata su Lorenzo Fontana. Un avvicendamento che viene letto come un elemento del complicato puzzle rappresentato dal toto ministri. Per esempio, il fatto di aver scelto un fedelissimo di Salvini alla presidenza della Camera, potrebbe spianare la strada alla nomina di Giancarlo Giorgetti all’Economia.
In ogni caso, al di là del toto-ministri, la certezza è che nella settimana che inizia lunedì 17 ottobre Giorgia Meloni riceverà l’incarico di formare il nuovo Governo.