Elezione dei presidenti di Camera e Senato, atto primo della nuova legislatura: entrambi i rami del Parlamento si riuniscono giovedì 13 ottobre a Montecitorio alle ore 10:00, a Palazzo Madama mezz’ora dopo. In entrambi i casi il voto è segreto.
Vediamo con precisione come funziona l’elezione della seconda e terza carica dello Stato.
Come funziona alle Camere
Le procedure sono contenute nei Regolamenti delle rispettive Camere. Prima di procedere all’elezione, l’ufficio provvisorio di presidenza, presieduto da Ettore Rosato, procede a formare una giunta provvisoria e a proclamare eletti i deputati che subentrano nella quota proporzionale a eletti che però sono diventati parlamentari per aver vinto nei collegi uninominali. Poi, parte l’elezione del presidente.
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Come e quando si votano i presidenti
Giovedì ci saranno le prime due votazioni e, nel caso in cui non si riesca a eleggere il presidente del Senato, si prosegue venerdì 14 ottobre. Al Senato basta la maggioranza dei componenti dell’assemblea mentre alla Camera la prima votazione richiede invece una maggioranza qualificata dei due terzi dell’Aula.
- A Montecitorio, dunque, è prevista una seconda votazione in cui basta il 50% dei deputati (non quelli presenti ma gli aventi diritto, per cui bastano 201 voti). Dalla terza votazione in poi è sufficiente la maggioranza dei presenti.
- Al Senato sono previste due votazioni che richiedono la maggioranza assoluta degli aventi diritto (sono necessari 103 voti). Dalla terza votazione in poi basta la maggioranza dei presenti, ma avviene dal giorno successivo. Se anche in questa terza elezione non si arriva a un risultato, si procede a un ballottaggio fra i due senatori che hanno ricevuto più voti: se ricevono lo stesso numero di voti, è automaticamente eletto il senatore più anziano fra i due.