DL Aiuti bis, prove di intesa su responsabilità e multe Superbonus

di Anna Fabi

12 Settembre 2022 17:46

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Mediazione su cessione crediti e Superbonus, sanzioni senza responsabilità solidali per convertire in legge il DL Aiuti bis e far spazio al Decreto ter.

Per arrivare in tempi veloci alla conversione in legge del decreto Aiuti bis bisogna trovare un accordo fra i partiti sul nodo sanzioni in caso di frodi legate al Superbonus 110%. In caso contrario, decade il provvedimento che contiene norme da 17 miliardi a sostegno di famiglie e imprese.

Decreto Aiuti-bis: corsa contro il tempo

Il provvedimento è attualmente all’esame del Senato e dovrà poi passare alla Camera. La legge va approvata entro l’8 ottobre, ma di mezzo ci sono le scadenze elettorali. Questa settimana si annuncia quindi decisiva: l’obiettivo è di trovare una mediazione e arrivare velocemente a un’approvazione a Palazzo Madama, dove il decreto è calendarizzato in Aula per martedì 13 settembre.

Non è chiaro se e quanto siano ancora distanti le posizioni fra i partiti. Il terreno su cui si sta tentando di costruire l’accordo è rappresentato dal distinguo fra i casi di condotta fraudolenta e quelli in cui invece si può escludere la responsabilità solidale in base alla buona fede dell’acquirente o del compratore. Il partito con la posizione più rigida è il Movimento 5 Stelle, che vorrebbe escludere sempre la responsabilità del compratore del credito d’imposta.

Il nodo responsabilità Superbonus

Come si evince, la questione riguarda il mercato della cessione dei credito d’imposta relativi al Superbonus 110%: non solo c’è l’esigenza di sbloccare un mercato sempre più ingessato, ma anche quella di tutelare correttamente le imprese che intervengono nelle operazioni di compravendita dei crediti (che possono essere ceduti fino a quattro volte).

Il Governo vorrebbe tutelare soprattutto lo Stato (che in mancanza di regole certe sulle responsabilità ci rimette, perché alla fine non incassa le somme che corrispondono alle detrazioni sui lavori edilizi), prevedendo una responsabilità solidale, fra chi compra e chi vende il credito. Come detto, si potrebbe trovare un accordo basato sul concetto di dolo, applicando quindi le sanzioni solo al soggetto o ai soggetti che hanno messo in pratica le condotte fraudolente che invalidano il credito acquistato.

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In ogni caso, le prossime ore saranno decisive per capire se e in che modo le forze di maggioranza saranno in grado di trovare un accordo. Sembra difficile ipotizzare che alla fine si lasci cadere un decreto che vale 17 miliardi, fra l’altro un caso con ben pochi precedenti.

Decreto Aiuti-ter a caccia di risorse

L’iter di approvazione del decreto Aiuti bis, fra l’altro, si incrocia con un altro voto parlamentare, ossia quello sulla correzione di bilancio da 6,2 miliardi che serve per il Decreto Aiuti ter, previsto prima del voto del 25 settembre. Ma non si tratta di approvare nuovi scostamenti: è solo una correzione che deriva dai saldi fra entri e uscite diversi dalle previsioni (e più favorevoli), che necessitano però un passaggio parlamentare prima che il Governo possa utilizzare le relative risorse.

Questo voto è previsto alla Camera giovedì 15 settembre, lo stesso giorno in cui in base al calendario dovrebbe arrivare a Montecitorio anche la legge di conversione del decreto Aiuti bis, nel caso in cui il Senato riesca ad approvare martedì 13 settembre.