I vertici dell’ABI scrivono alle Commissioni parlamentari e ai Partiti offrendo il proprio contributo nella definizione delle linee programmatiche di natura tecnica e politica, in vista delle elezioni dei prossimo 25 settembre.
Il documento “Banche per l’Italia” riflette il punto di vista dell’Associazione, il cui primo concetto chiave è il seguente: siamo ancora in emergenza e dunque dobbiamo ancora spingere sulla crescita, inclusiva e sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.
La pandemia e la guerra russo-ucraina rendono necessario che il percorso di crescita dell’economia italiana non si interrompa, anche perché il livello del reddito complessivo in Italia è ancora molto inferiore a quello del periodo precedente all’avvio della grande crisi economica e finanziaria.
Sul ruolo del Paese in Europa, emerge la richiesta di puntare su eccellenza delle imprese, capacità di risparmio delle famiglie e solidità del mondo bancario.
Per massimizzare il ruolo delle banche a supporto dello sviluppo e della crescita occorre un quadro regolamentare nazionale e europeo che sappia perseguire la stabilità avendo come obiettivi la crescita sostenibile, l’occupazione e la competitività.
Un nuovo quadro normativo
In particolare, occorrono Testi Unici europei delle Banche, della Finanza, del Fallimentare e del diritto penale dell’economia. Nello specifico:
- Va completata l’Unione Bancaria Europea, definendo regole per la gestione delle crisi di banche di minori dimensioni.
- Le norme UE sulle banche devono far crescere l’economia in modo sostenibile, a beneficio di famiglie e imprese.
- Il recepimento di Basilea 3+ non deve aumentare il divario competitivo con gli Stati Uniti.
- Occorre rivedere il limite dell’1% fissato dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) nell’ambito delle definizioni di default, in caso di ristrutturazione/allungamenti dei prestiti, per rendere tutelare le imprese sane ma in temporanea difficoltà
- Proporzionalità della regolamentazione e supervisione bancaria devono tutelare la libertà di impresa, in coerenza con i principi delle norme nazionali e costituzionali.
- Il quadro normativo deve facilitare la transizione delle imprese, specie di minori dimensioni che, pur non rispettando le classificazioni di sostenibilità europee (Tassonomia) hanno piani credibili per l’adozione di sistemi e processi più sostenibili.
- Niente penalizzazione (ponderazione diversa da zero/limiti di concentrazione) nel possesso di titoli di Stato da parte delle banche europee.
- Occorre rivedere le regole NPL sugli automatismi negli accantonamenti sui crediti deteriorati al trascorrere del tempo (calendar provisioning).
- La nuova Autorità Europea per il contrasto del riciclaggio deve avere sede in Italia, vista la carenza nel nostro Paese di altre Istituzioni finanziarie europee.
Misure per il credito e la competitività
Le normative nazionali devono essere allineate al quadro europeo e si devono rimuovere i vincoli strutturali attivando politiche economiche chiare e stabili per recuperare competitività.
- Migliori condizioni di accesso alle risorse del PNRR.
- Politiche economiche subito operative e meno interventi a pioggia.
- Un quadro di certezza giuridica e parità di condizioni tra banche e operatori in tema di innovazione tecnologica.
- Presidiare gli sviluppi legislativi europei in tema di finanza digitale ed Euro digitale.
- Interventi di politica economica in ottica di sostenibilità ambientale e sociale.
- Efficace contrasto dell’evasione fiscale.
- Tutelare il potere di acquisto dei lavoratori senza automatismi che alimentino spirali inflazionistiche.
- Incentivare gli investimenti a medio e lungo termine con il contributo degli investitori istituzionali.
- Meno decreti attuativi e più stabilità nelle normative.
- Certezza del diritto, piena legalità, efficientamento della giustizia civile.
- Investimenti pubblici in infrastrutture incentivando la finanza di progetto.
- Incentivare il rafforzamento patrimoniale delle imprese.
- Rafforzamento dei fondi di garanzia per imprese e famiglie, rimuovendo i vincoli e chiarendo con la Commissione Europea i profili di rilievo sulla disciplina degli aiuti di Stato.
- Certezza alla cessione dei crediti derivanti dai bonus edilizi, semplificando le procedure e chiarendo il tema delle responsabilità.
- Ridurre il cuneo fiscale e il costo del lavoro, con misure per la flessibilità in entrata e in uscita volte al ricambio generazionale.
L’evoluzione del lavoro
L’ABI suggerisce al mondo della politica di superare i paradigmi tradizionali e valutare, anche nel lavoro dipendente, aspetti prossimi al lavoro autonomo, valorizzando la contrattazione collettiva.
- Incentivi per l’occupazione giovanile per un arco temporale predefinito.
- Incentivi fiscali prolungati per investimenti nel Mezzogiorno.
- Attuare progetti formativi in cui i giovani possano essere seguiti dalle università ma come veri tutor e non con mero controllo burocratico.