Rispetto al bonus di 200 euro del primo Decreto Aiuti, con il nuovo taglio del cuneo fiscale in busta paga e con la rivalutazione delle pensioni anticipata al 2022 si riduce la platea dei destinatari delle nuove agevolazioni contro l’inflazione (da 31,5 a 27,5 milioni di beneficiari) – restano fuori in 4 milioni fra precari, autonomi, disoccupati e titolari di Reddito di Cittadinanza, tuttavia il nuovo aiuto contro l’inflazione previsto dal Decreto Aiuti bis può anche superare i 200 euro.
DL Aiuti bis, più soldi per dipendenti e pensionati
In questi primi giorni di agosto il Governo approverà il Decreto Aiuti bis, un provvedimento da 14,3 miliardi di euro. In base alle anticipazioni emerse dopo gli incontri con imprese e sindacati, il decreto non conterrà un secondo bonus 200 euro – che tuttavia sarà esteso a nuove categorie di aventi diritto – ma piuttosto due misure alternative, che si rivolgono a lavoratori dipendenti (platea pari a 13 milioni e 780mila lavoratori) e pensionati (13 milioni e 780 mila).
In entrambi i casi, c’è un tetto di reddito pari a 35mila euro annui, al di sopra del quale non c’era diritto a bonus 200 euro e non ci sarà taglio del cuneo fiscale (ma si applicherà comunque la rivalutazione della pensione già prevista per il 2023 ed anticipata al 2022).
Busta paga pesante per i dipendenti
Per i dipendenti con redditi sotto i 35mila euro è previsto un taglio del cuneo fiscale, ossia uno sconto sulle tasse applicate, che dovrebbe essere pari all’1%. In pratica, si tratta del famoso sgravio dello 0,8% già applicato quest’anno, che con questo nuovo intervento passerebbe all’1,8%. Non è però ancora chiaro se il taglio verrà previsto per sei mesi (da luglio a dicembre) o per quattro mesi, partendo dal prossimo mese di settembre.
Aumento stipendio netto: esempi di calcolo
Facendo un esempio pratico, un taglio di un punto percentuale da luglio a dicembre, per un lavoratore dipendente con uno stipendio lordo di 20mila euro, rappresenta un premio annuo di 260 euro lordi (195 euro netti), che scende a 227 euro lordi (170 euro netti). Se invece fosse previsto da settembre a dicembre, per quattro mesi.
Rivalutazione anticipata delle pensionati
Per i pensionati, invece, l’ipotesi è di anticipare a settembre una percentuale di rivalutazione pari al 2%. Oppure, di anticipare l’intero indice di inflazione, che nei primi sei mesi dell’anno è stato del 5,3%. In entrambi i casi, la rivalutazione si calcola con lo stesso metodo ordinario, ovvero applicando gli scaglioni:
- il 100% fino a quattro volte la pensione minima (523 euro lordi al mese),
- il 90% tra quattro e cinque volte il minimo,
- il 75% sopra cinque volte il minimo (2.615 euro al mese).
Esempio di pensione rivalutata
Una pensione di 20mila euro annui, on la rivalutazione del 5,3% incassa 352 euro lordi (264 euro netti) nell’intero periodo da settembre a dicembre. Con la rivalutazione limitata al 2%, la stessa pensione incassa in tutto 133 euro in più.
L’iter del decreto Aiuti bis
Le certezze si avranno solo quando il Governo approverà e presenterà il decreto Aiuti bis, entro la fine di questa settimana. Le risorse a disposizione dell’intero provvedimento (pari ad almeno 14,3 miliardi, una vera e propria mini manovra economica) finanziano il potere d’acquisto di famiglie e imprese per affrontare il caro energia, prorogando sconti benzina e bollette, nonché disponendo il nuovo bonus per lavoratori dipendenti e pensionati.