Il nuovo Decreto Aiuti vale 14,3 miliardi di euro: la Camera ha approvato l’autorizzazione del Governo ad utilizzare le risorse derivanti da assestamento dei saldi di bilancio. Vediamo le ultime anticipazioni sulle misure contenute nel nuovo provvedimento per le famiglie contro inflazione e caro prezzi.
Energia: estensione Bonus Sociale
Il provvedimento arriva entro la prima settimana di agosto e prevede per prima cosa la proroga del taglio benzina (di certo fino a fine settembre, forse fino a fine anno), degli sconti in bolletta (agendo sugli oneri di sistema) e del Bonus Sociale per le famiglie in difficoltà, con soglia ISEE che potrebbe aumentare a 20mila euro, dagli attuali 12mila.
Estensione Bonus 200 euro
Più complessa la messa a punto delle misure relative alla possibile proroga del bonus 200 euro fino a 35mila euro. Dopo i vertici dell’Esecutivo con le rappresentanze di imprese e sindacati, si sta facendo strada una nuova ipotesi, che sostituisce quella di un bis dell’indennità una tantum e che prevede invece una estensione della platea dei precedenti beneficiari. Niente bonus 200 euro con lo stipendio di agosto, dunque. Piuttosto, una tantum alle categorie rimaste escluse dal decreto Aiuti come i precari della scuola e alcune tipologie di lavoratori stagionali.
Per chi invece prende il bonus in luglio o lo percepirà nei prossimi mesi in base al primo decreto Aiuti (ad esempio gli autonomi e i professionisti, per i quali mancano ancora i decreti attuativi), non sembra che ci sarà un nuovo indennizzo.
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Sconti in busta paga e rivalutazione pensioni
In alternativa al rinnovo del bonus 200 euro, si pensa ad interventi di tipo diverso, per ottenere un analogo “effetto compensazione” dell’aumento dell”inflazione che diminuisce il potere d’acquisto dei redditi.
- Per i lavoratori dipendenti, l’ipotesi è un taglio del cuneo fiscale da luglio a dicembre 2022, per far aumentare lo stipendio netto in busta paga, ma sempre e solo per chi guadagna fino a 35mila euro.
- Per i pensionati, si dovrebbe anticipare la rivalutazione che scatta nel 2023 (dovuta all’inflazione in forte ascesa), anticipandola al 2% da settembre a dicembre.
Infine, c’è l’ipotesi di tagliare l’IVA su alcuni generi alimentari, che però sembra essere stata accantonata.