La CGIA di Mestre ha stimato in 106 miliardi di euro l’extra costo per le imprese italiane causato dai rincari di energia elettrica e gas, basandosi sulla media dei consumi pre-pandemia ed applicando per l’intero 2022 le tariffe applicate in bolletta negli ultimi sei mesi.
Gli aumenti dell’energia elettrica e del gas nell’ultimo anno hanno segnato rispettivamente +220% e +274%, colpendo soprattutto le regioni dove si concentra l’attività produttiva e settori quali vetro e ceramica, cemento e plastica, produzione
di laterizi, meccanica pesante, chimica, acciaierie/fonderie, alimentare, commercio, turismo, ristorazione e servizi.
- Nel 2019 il costo medio dell’energia elettrica ammontava a 52 euro per MWh, nei primi sei mesi del 2022 si è attestato a 250
euro (+378%). Se applicato all’intero anno, si stima una spesa di 72,6 miliardi. - Per il gas si è passati da un costo medio di 16 euro per MWh a 100 euro (+538%), per un potenziale extra costo a fine anno di 33,3 miliardi di euro.
La simulazione della CGIA, basati sul trend dell’ultimo biennio, è accompagnata da un monito:
se dal prossimo autunno la Russia dovesse chiudere ulteriormente le forniture di gas verso l’Europa, è probabile che il prezzo di questa materia prima subirà un’impennata che spingerà il costo medio dell’ultima parte dell’anno ad un livello molto superiore a quello registrato nei primi sei mesi del 2022.