Mario Draghi ha rassegnato le sue dimissioni da Presidente del Consiglio: nella stessa giornata, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto le Camere affinché vengano indette nuove elezioni entro settanta giorni. Nel frattempo, è stato subito convocato un Consiglio dei Ministri per definire il programma di lavoro per il disbrigo degli affari correnti.
Crisi di Governo: la cronaca della giornata
Il Premier uscente, questa mattina è intervenuto prima alla Camera dei Deputati e poi si è recato al Quirinale, per rassegnare formali dimissioni. Il Capo dello Stato ha ricevuto Draghi, che ha riportato a Matterella gli esiti della discussione e del voto in Senato, confermando pertanto la scelta di dimettersi e l’impegno del Governo a rimanere pertanto in carica soltanto per il disbrigo degli affari correnti.
In mattinata alla Camera, dopo le comunicazioni rese a Palazzo Madama nella giornata di ieri 20 luglio ed il colpo di scena finale – con il Senato che ha votato la fiducia al Governo ma senza il voto di maggioranza (Lega, Forza Italia e M5S si sono astenuti), confermando l’insanabile frattura del patto di fiducia alla base dell’attuale legislatura – l’assemblea di Montecitorio ha accolto Draghi con un lungo applauso. La crisi di Governo pertanto ha trovato il suo più temuto epilogo, rendendo sempre più concreto un voto anticipato.
Le elezioni sono indette per il 25 settembre. Ad ufficializzare la data del voto, a Palazzo Chigi, la riunione del Consiglio dei Ministri, subito convocata. L’anticipazione è già contenuta nelle dichiarazioni del Presidente della Repubblica:
ho firmato il decreto di scioglimento delle Camere affinché vengano indette nuove elezioni entro il termine di settanta giorni indicato dalla Costituzione.
Mattarella ha infatti ricevuto nel pomeriggio i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione. Quindi ha sciolto le Camere.
Nelle stesse ore, è stato convocato il Consiglio dei Ministri per fare il punto sulle priorità degli affari correnti, a partire dal Decreto Aiuti bis che era in programma entro fine luglio con una nuova lunga serie di misure anti-crisi contro il caro energia, a tutela di famiglie e imprese. Le priorità sono davvero tante, come ha sottolineato Mattarella annunciando lo scioglimento delle Camere.
Il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell’aumento dell’inflazione che, causata soprattutto dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese.
Interventi indispensabili anche per contenere gli effetti della guerra sul piano della sicurezza dell’Europa e del nostro Paese, ha rimarcato il Capo dello Stato, nonché per confermare la necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale.
A queste esigenze si affianca – con importanza decisiva – quella della attuazione nei tempi concordati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cui sono condizionati i necessari e consistenti fondi europei di sostegno. Né può essere ignorato il dovere di proseguire nell’azione di contrasto alla pandemia, che si manifesta tuttora pericolosamente diffusa.