«L’Ue accelererà il suo lavoro sul tetto al prezzo del gas, una decisione che accogliamo con favore»: il capo del Governo italiano, Mario Draghi, conferma con queste parole che al G7 in Germania è stato trovato l’accordo per mettere un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia.
Il Premier ha fornito anche precise tempistiche: l’obiettivo di arrivare a «un risultato sul price cap al gas prima di ottobre».
Si tratta di una misura che l’Italia auspica da mesi ma finora non ancora accolta da Bruxelles, che pure aveva preso una serie di misure per rinforzare il potere contrattuale dei paesi UE nei confronti del gas russo. Ora l’inversione di tendenza.
Risultanze del G7
In generale, nella conferenza stampa conclusiva della tre giorni del G7 che si è svolto a Elmau dal 26 al 28 giugno, Draghi ha definito il vertice «un grande successo». Al centro dei lavori, naturalmente, la guerra in Ucraina, e di conseguenza le sanzioni e le misure contro la Russia. I sette grandi hanno concluso i lavori confermando la solidarietà e l’impegno per supportare l’Ucraina.
Price cap su gas e petrolio
Sul fronte delle misure contro la Russia, Draghi ha dichiarato che «tutti i leader concordano sulla necessità di limitare i finanziamenti a Putin, ma anche di rimuovere la cause dell’inflazione». Quindi, ha chiarito che è stato «mandato con urgenza ai ministri su come applicare un price cap sul gas e sul petrolio», aggiungendo che c’è su questo un accordo europeo per accelerare i lavori. Una decisione che Draghi sottolinea di accogliere con favore.
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Sblocco esportazioni
Un altro punto importante riguarda i negoziati per sbloccare le esportazioni di grano e di fertilizzanti. Draghi ha riportato le parole del segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, secondo il quale «siamo ormai vicini al momento della verità per capire se l’Ucraina e soprattutto la Russia vorranno sottoscrivere l’accordo che permetterà al grano di uscire dai porti». Non significa che l’accordo sia stato trovato, anzi il premier italiano esprime prudenza. In ogni caso, «la situazione deve essere sbloccata in tempi rapidi per immagazzinare il nuovo raccolto» e «le notizie sullo sblocco del grano ci fanno sperar bene, anche se è prematuro essere ottimisti».