Nel suo intervento al Parlamento Europeo di Strasburgo sullo stato e il futuro dell’Unione, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha rinnovato le richieste di un intervento normativo e finanziario della UE a sostegno della crisi economica generata dalla guerra in Ucraina.
Nessun Paese può essere lasciato indietro: ne va della pace sociale e della capacità di sostenere le sanzioni, soprattutto in quei Paesi maggiormente dipendenti dalla Russia.
Strumenti UE di contrasto alla crisi
L’Unione Europea ha già ideato strumenti che si sono rivelati efficaci durante, assicurando una ripresa economica rapida e diffusa. Draghi chiede pertanto di replicarli riadattandoli al nuovo contesto.
SURE per finanziare i ristori
Lo strumento europeo SURE di sostegno economico contro la disoccupazione, ha già concesso prestiti agli Stati Membri per sostenere il mercato del lavoro: sarebbe ora il caso di ampliarne adesso la portata, per fornire nuovi finanziamenti e attenuare l’impatto dei rincari energetici, attraverso misure come la riduzione delle bollette o le decontribuzioni per i salari più bassi, così da difendere il potere di acquisto delle famiglie.
SURE consentirebbe di evitare sovvenzioni a fondo perduto per pagare misure nazionali di spesa corrente, sarebbe un’alternativa meno cara rispetto all’indebitamento sul mercato e permetterebbe di ampliare la portata degli interventi di sostegno senza mettere a rischio la stabilità finanziaria.
Next Generation EU per finanziare le riforme
Per gli investimenti di lungo periodo in aree strategiche come difesa, energia e difesa, il modello replicabile proposto da Draghi è invece il Next Generation EU.
Il sistema di pagamenti scadenzati, legati a verifiche sugli obiettivi prefissati, permette un efficiente controllo della spesa e della qualità dei target raggiunti. Spendere bene le risorse assegnate, ricorda Draghi, è fondamentale per la credibilità davanti ai cittadini e i partner europei.
Il buon governo non è limitarsi a rispondere alle crisi del momento: è muoversi subito per anticipare quelle che verranno.
L’integrazione europea, secondo il Premier, è l’alleato migliore per affrontare le nuove sfide della storia, che oggi richiedono determinazione, visione e unità.crisi