Il Governo sta definendo un nuovo pacchetto di misure e aiuti anti-crisi da far confluire in un prossimo Decreto Recovery per mitigare l’impatto economico della guerra in Ucraina, soprattutto sul fronte dei rincari di energia e materie prime. Il provvedimento è atteso in Consiglio dei Ministri al più tardi la prossima settimana (nelle anticipazioni del Governo a margine della presentazione del DEF, si era parlato del dopo-ponte pasquale).
Il premier, Mario Draghi, in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato che il Governo intende intensificare gli sforzi per «proteggere imprese e cittadini, soprattutto i più vulnerabili», e «preservare la crescita e l’occupazione». Oltre al nuovi sostegni contro il caro energia e materie prime, si prevedono misure per la liquidità delle imprese «estendendo i meccanismi di garanzia», come anticipato dal ministro dell’Economia, Daniele Franco. Previsti anche sostegni per i settori più colpiti dalle nuove emergenze economiche.
E’ possibile che nel provvedimento vengano inserite anche novità sul Superbonus, per esempio con la proroga della scadenza di fine giugno per lo stato avanzamento lavori (SAL) del 30% per utilizzare l’agevolazione al 110% in relazione a lavori sulle villette.
Per finanziare il nuovo provvedimento, ci sono già 5 miliardi, che derivano dalla differenza fra gli obiettivi tendenziali e programmatici di deficit 2021. Le associazioni imprenditoriali chiedono in realtà uno sforzo economico maggiore al Governo. In ogni caso, per il momento non sembra che l’esecutivo sia intenzionato a prevedere, nell’immediato, nuove richieste di scostamento di bilancio. Secondo Confindustria, dovrebbero esserci i margini per un provvedimento da 16-18 miliardi senza intaccare i conti pubblici.