Il magazzino dei debiti fiscali a ruolo ammonta d oltre 1.100 miliardi di euro, con uno scenario fortemente peggiorato dopo l’assorbimento delle cartelle notificate da Riscossione Sicilia da parte di Agenzia delle Entrate – Riscossione. Lo ha spiegato lo stesso direttore dell’Agenzia, Ernesto Ruffini a margine dell’Audizione in Commissione sul Federalismo fiscale alla Camera.
Attualmente il magazzino dei debiti fiscali conta circa 130.140 milioni di cartelle esattoriali, 240 milioni di crediti da riscuotere e circa 16 milioni di contribuenti iscritti a ruolo.
La scelta del Parlamento di non rendicontare, ha determinato un magazzino di 21 anni e 4 mesi, e questo causa di fatto una ingestibilità del magazzino. Abbiamo 130-140 milioni di cartelle, 240 milioni di crediti da riscuotere circa 16 milioni di cittadini iscritti a ruolo.
La sospensione delle attività di riscossione protrattasi per circa due anni, per via della pandemia, ha messo a dura prova una situazione ristagnante da oltre un quinquennio, oramai ingestibile: i debiti non riscossi più indietro nel tempo risalgono a 22 anni fa.
A nulla sono valsi i tentativi di definizione agevolata dei debiti, nella formula della Rottamazione o del Saldo e stralcio: ogni anno entrano 70 miliardi di crediti da riscuotere e ne vengono riscossi meno di 10 miliari, spiega Ruffini.
Un aiuto in fase di accertamento sta arrivando dai Comuni, anche se al momento le segnalazioni ne coinvolgono soltanto il 3,5% del totale: dal 2009 al 2021 sono state inviate da 1.153 Comuni circa 120.000 segnalazioni acquisite dagli uffici dell’Agenzia, dando origine a 20.130 atti impositivi per una maggiore imposta accertata di oltre 480 milioni di euro ed un importo riscosso di quasi a 140 milioni.