In Italia termina lo stato di emergenza per la pandemia da Coronavirus, dopo due difficili anni. Tuttavia la variante Omicron dilaga nel Paese e l’ultimo bollettino quotidiano registra 77.621 casi e 170 morti, con un incremento del tasso di occupazione dei posti in ospedale in moltissime Regioni. Le stime di Pasqua indicano un nuovo picco, complici i nuovi allentamenti dal 1° aprile in materia di Green Pass, con un rientro auspicato non prima di fine maggio o giugno.
I timori sono legati soprattutto al prossimo autunno, per quanto sia fondamentale non abbassare la guardia neppure nelle prossime settimane, anche nell’ambito della campagna vaccinale, che vede al momento vede l’83,24% della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale o booster che ha ultimato il ciclo vaccinale da almeno 4 mesi.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al Consiglio UE dei Ministri della Salute, ha richiesto formalmente una posizione unitaria (della Commissione UE e delle agenzie nazionali ed europea) sulla quarta dose del vaccino Covid.
Penso sia arrivato il momento di lavorare per una posizione univoca su tempi e fasce generazionali a cui somministrare la quarta dose.
L’Europa sta riuscendo a ridurre gradualmente le misure restrittive per il contenimento del Coronavirus grazie ai vaccini, pertanto resta cruciale non trascurare questa potente arma proprio adesso, che si intravede uno spiraglio dopo due anni di incertezze e limitazioni.
Scelte non omogenee nei diversi Paesi europei finiscono per disorientare e non aiutano le campagne vaccinali.
La richiesta di Speranza, pertanto, è stata quella di dare mandato alla Commissione, d’intesa con la presidenza di turno, per la definizione di una proposta, basata sull’evidenza scientifica, sulla somministrazione della quarta dose.
Come noto, i pazienti fragili sono in attesa di una indicazione ufficiale sulla necessità di un richiamo rispetto alla dose aggiuntiva già ricevuta. A seguire, le altre categorie di soggetti interessati (anziani, over 60 ecc.), che hanno già ricevuto il richiamo booster con la terza dose, sono in attesa delle valutazioni dell’EMA sull’opportunità di una quarta dose.
Del resto, la pandemia non si è certo arrestata e, anche se si auspica una sua evoluzione in endemia, le nuove varianti sempre in agguato (almeno finché la vaccinazione non sarà massiva) fanno ancora temere. Israele ha tracciato i primi di marzo per esempio il primo caso della sub-variante di Omicron, la BA.3, che era già comparsa in Sud Africa a gennaio, mentre galoppa nel Paese la variante BA.2.