In vigore il taglio della accise sui carburanti e la riduzione del costo della benzina e del gasolio di 25 centesimi al litro da martedì 22 marzo: è stato infatti pubblicato il nuovo decreto del Governo con le nuove misure contro il caro energia.
Il provvedimento è approdato in Gazzetta Ufficiale questa notte (Decreto Legge 21 marzo 2022, n. 21 Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina, pubblicato in G.U. Serie Generale n.67) e prevede che le aliquote di accisa sulla benzina e gasolio siano rideterminate nelle seguenti misure:
- benzina: 478,40 euro per 1000 litri;
- olio da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per 1000 litri.
Fino al 31 dicembre 2022, le aliquote potranno essere rideterminate senza ulteriori decreti legge ma con provvedimento ministeriale.
Illustrando il provvedimento, il premier Mario Draghi ha anticipato che lo sconto sarà valido fino a fine aprile, mentre nel decreto il taglio delle accise sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante per autotrazione è previsto per 30 giorni dalla data di l’entrata in vigore del decreto.
Grande attesa anche di maggiori chiarimenti sui Buoni Benzina ai dipendenti. L’articolo 2 del decreto recita:
Per l’anno 2022, l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito […] Agli oneri derivanti dal presente articolo valutati in 9,9 milioni di euro per l’anno 2022 e 0,9 milioni di euro per l’anno 2023 si provvede ai sensi dell’articolo 38.
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Da capire a questo punto, da una attenta lettura del provvedimento, quale sarà l’impatto del taglio immediato dei prezzi alla pompa sulle compagnie di stoccaggio e distribuzione di carburante: Assopetroli e Assocarburanti hanno minacciato scioperi qualora si finiscano per svalutare il valore dei carburanti ad accisa assolta, già immagazzinati precedentemente.
Segnaliamo che Confindustria ha lamentato anche rischi di incostituzionalità in merito al prelievo del 10% sugli extra profitti delle società energetiche come fonte di finanziamento (per un valore di 4,4 miliardi) delle misure a beneficio della comunità. La tassa speciale si applicherà per il solo 2022, versata a giugno da tutta la filiera del settore (società che producono, importano e vendono prodotti petroliferi, gas o elettricità) escluse le imprese che gestiscono piattaforme di scambio.